Noi con l'Italia, pesanti accuse contro Maurizo Lupi. Il caso

Andrea Galli, ex capogruppo di Forza Italia per Modena ed Emilia Romagna, fra gli iscritti al partito, lancia un atto di accusa contro il Presidente Lupi

di Redazione
Maurizio Lupi
Politica

A suo dire, avrebbe fatto del partito “un bene personale solo per raccogliere soldi nel suo interesse”


La lista di centrodestra liberale-riformista, fondata ufficialmente nel 2021 ma nata politicamente nel 2018, da tempo non convoca più i Congressi Regionali e Provinciali, essenziali per la partecipazione attiva degli iscritti.

Andrea Galli, ex capogruppo di Forza Italia per Modena ed Emilia Romagna, fra gli iscritti al partito, lancia un atto di accusa contro il Presidente Maurizio Lupi, che, a suo dire, avrebbe fatto del partito “un bene personale solo per raccogliere soldi nel suo interesse”, avendo come unico scopo la sua rielezione e quella di persone a lui vicine.

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Si profila una grana per Maurizio Lupi, Presidente del Comitato Direttivo di “Noi con l’Italia”, partito di centrodestra liberale-riformista ed europeista che - come scritto nello Statuto - “si ispira a valori cristiani”. L’ex capogruppo di Forza Italia a Modena e alla Regione Emilia Romagna, Andrea Galli, lo accusa di avere fatto del partito un bene personale solo per raccogliere soldi nel suo interesse”.

Le accuse che Galli muove all’onorevole Lupi sono forti ma ben circostanziate. “Quando ci si iscrive a un Partito, ci si iscrive sulla base di motivazioni ideali, di programmi, di obiettivi; quando mi sono iscritto a Noi per l’Italia credevo di iscrivermi a un partito vero e non a una conventicola che aveva come unico scopo la rielezione dell’on. Lupi e di qualche suo amico”, esordisce l’ex capogruppo di Forza Italia.

"Noi con l’Italia” è stato fondato nel 2021, ma aveva già partecipato alle elezioni del 2018 nella lista “Noi Moderati”. Galli ricorda la Conferenza organizzativa del 24 marzo 2022, al Teatro Centrale di Roma, dove sono state annunciate delle iniziative che non hanno mai visto la luce. “Sono state fatte tessere - e si sono raccolti soldi - di cui non si è saputo più nulla, così come dei Congressi locali e nazionale, promessi a gran voce”, prosegue Galli.

I Congressi Regionali e Provinciali si sarebbero dovuti tenere il 15 settembre e il 15 ottobre del 2022, a cavallo delle elezioni politiche, ma non sono stati convocati dal Comitato Direttivo. Conseguentemente, alcuni soci iscritti - che hanno versato un contributo per avere la tessera di quello che ritenevano un partito - hanno presentato un ricorso al Tribunale di Roma per chiedere che i Congressi Regionali e Provinciali vengano fissati coattivamente.

E poi ci sono le irregolarità nella predisposizione delle liste dei candidati alle ultime elezioni politiche. “Anziché farle approvare dal Comitato Direttivo, Lupi ha deciso in autonomia quali dovessero essere i candidati per i collegi sicuri, nominando sé stesso, Alessandro Colucci e Saverio Romano”, sentenzia Galli.

Dopo le elezioni del 25 settembre 2022, il 27 ottobre Lupi, Colucci e Romano hanno formato il gruppo “Noi Moderati-MAIE”, che raggruppa varie liste di centrodestra, con Lupi presidente.

Andrea Galli non ci sta, è un fiume in piena. “Noi con l’Italia si è rivelata quindi un bluff, su cui si pronuncerà la magistratura, poiché il partito, iscritto a Camera e Senato e quindi beneficiante di tutte le forme di contribuzione (proventi da tesseramento, donazioni, 2xmille), deve essere gestito nel rispetto dello Statuto, e non come bene personale di un parlamentare in cerca di rielezione”.

Nel suo atto di accusa, Galli si rifà agli articoli dello Statuto di “Noi con l’Italia”. “Nonostante lo Statuto preveda la durata in carica dell’On. Lupi per soli quattro anni (art. 15) a tutt’oggi non è stato ancora indetto il Congresso Nazionale, nonostante sia stato già approvato il Regolamento”, rivendica Galli.

Lupi è stato eletto presidente in sede di prima nomina nel 2018, e sarebbe quindi decaduto dall’incarico. Con il Congresso Nazionale si dovrebbe pertanto procedere alla elezione del nuovo presidente.

Inoltre, Galli afferma che “l’On. Lupi si è quindi reso, purtroppo, responsabile di tutte le violazioni politiche possibili, che hanno poi comportato un grave insuccesso elettorale; pur unendosi ad altri Movimenti, Noi con l’Italia ha riportato un risultato sotto l’1%. Un danno per l’intero Centrodestra!”, tuona l’ex capogruppo di Forza Italia. E conclude: “Ma il seggio (di Lupi, ndr) è salvo”.

“Aggiungo di più - conclude Andrea Galli - sono rimasto così disgustato da questi comportamenti che alle successive elezioni non ho neppure votato “Noi con l’Italia” e, visto il misero risultato, neppure l’1%, capisco che la repulsione che ho provato è stata condivisa da molti”.

Il malcontento di Galli e di altri iscritti al Partito non è passato inosservato e, insieme al ricorso presentato al Tribunale di Roma, ha condotto il Comitato Direttivo a indire un incontro per il prossimo 21 marzo, presso la sede di largo Fontanella Borghese, a Roma. Secondo Andrea Galli, si tratta di un tentativo decisamente tardivo di far calmare le acque fra gli iscritti, che ora attendono che il Congresso si tenga effettivamente e che chiarisca molti punti oscuri, in modo da assicurare un futuro al partito Noi con l’Italia.

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