Ong, "irritazione" del Quirinale: lettera fuori luogo di Meloni a Scholz

Mentre la Premier si scontra con la Germania, in questi giorni a Bruxelles si stanno negoziando temi vitali per il nostro paese

di redazione politica
Politica

L'irritazione del Quirinale e le dure parole della Premier Meloni nella lettera a Scholz

Una lettera che Meloni si sarebbe "dovuta" o "potuta" risparmiare, quella scritta al cancelliere tedesco Olaf Scholz, in cui esprime preoccupazione per la decisione della Germania di finanziare alcune organizzazioni non governative (ONG) che operano nel soccorso dei migranti nel Mar Mediterraneo.

Secondo quanto riporta Dagospia, la missiva avrebbe "irritato" il QuirinaleNon si tratta comunque di una novità: la Germania finanzia le Ong già da un anno e questo era risaputo.

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La prima domanda che sorge spontanea è se Meloni avesse davvero bisogno di scrivere questa lettera. Che la Germania finanziasse le Ong coinvolte nel soccorso dei migranti era già di dominio pubblico da circa un anno. In questo contesto, la lettera potrebbe sembrare più un gesto politico di facciata che un tentativo genuino di affrontare la questione in modo costruttivo. L'uso del tono "Casamonica-style," come scrive Dagospia, potrebbe aver contribuito a infiammare ulteriormente gli animi dei tedeschi, invece di favorire un dialogo costruttivo.

Inoltre, il momento scelto per inviare questa lettera non sembra il più opportuno. Attualmente, a Bruxelles si stanno negoziando questioni di vitale importanza per l'Italia, tra cui il Patto di Stabilità, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Mes, e altri. In questo contesto, la decisione di Meloni di sostituire la diplomazia con un tono aggressivo potrebbe aver complicato ulteriormente i rapporti con la Germania e altri partner europei.

Antonio Tajani, in visita ufficiale a Parigi, ha ricevuto rassicurazioni dalla ministra degli Esteri francese Catherine Colonna in merito al sostegno di Macron all'Italia sulla questione migratoria. Colonna ha ribadito l'approccio di Macron, che ha dichiarato chiaramente: "Non possiamo lasciare soli gli italiani sui migranti." Questa posizione contrasta con quanto dichiarato in precedenza da Gerard Darmanin, ministro dell'Interno francese, secondo il quale: "Non accoglieremo chi è sbarcato a Lampedusa".

Tuttavia, sembra che l'attivismo di Darmanin sulla questione migratoria sia guidato principalmente dalle sue ambizioni di candidatura presidenziale. Al contrario, il presidente francese Emmanuel Macron, attualmente al suo secondo mandato iniziato nel 2022, ha dichiarato che questo sarà il suo ultimo mandato presidenziale, dopo il primo del 2017.

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