"Pd allucinante, zero ragionamenti. Avanti così e finisce al 4%"
Massimo Cacciari commenta l'avvio della fase congressuale del Partito Democratico
"Meloni premier? La sua storia è quella, giudichiamola sui fatti"
"Allucinante". Secco e lapidario il commento di Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia, ad Affaritaliani.it sull'inizio del dibattito congressuale nel Partito Democratico dopo la sconfitta elettorale del 25 settembre. "Le prime battute sono davvero allucinanti, peggio ancora di quando è arrivato Nicola Zingaretti che almeno prometteva un minimo di esito innovativo. Ora si discute del niente".
"Il problema da porsi è se in questo Paese possa esistere una forza politica che, in base alla sua storia, si ponga 2-3 obiettivi programmatici e che pensi soprattutto all'interesse delle masse che stanno soffrendo gravissimi disagi economici. Sono capaci di elaborare programmi concreti o, come ha dimostrato il voto del 25 settembre, sono ormai solo il partito delle fasce medio-alto delle grandi città, con un elettorale soprattutto di over 65enni?".
"Il Pd non sta discutendo minimamente delle catastrofi mondiali. Non c'è alcuna autocritica, nessuna analisi e zero ragionamenti. Nessuna linea autonoma internazionale e nessuna progettualità sulle questioni sociali e su un nuovo modello di welfare. Almeno Giuseppe Conte difende il reddito di cittadinanza e su quello è coerente. Faccio un appello: che si sveglino quei pochi rimasti nel Pd che hanno ancora due idee in zucca, che si sveglino. Ma dove cavolo sono finiti? Abbiamo un ex segretario, Zingaretti, che dichiara che questo partito fa schifo e non fa nulla. Un altro ex segretario, di cui non faccio il nome, manda messaggi a destra e a manca e poi in direzione tace. Ma questi signori sanno i disastri che hanno combinato con le candidature? Hanno segato le forze locali per far posto a quattro capetti. Il Pd è vicinissimo a fare la fine del Partito socialista francese, sparire con il 4%".
Quanto alla premier in pectore Giorgia Meloni, Cacciari afferma: "Va giudicata esclusivamente sui fatti. La sua storia è quella, pace e fine. Speriamo che sia in grado di cavarsela, altrimenti tra qualche mese l'Italia sarà nella merda totale con una buona parte della popolazione non in grado di usare acqua calda e luce. In base alla sua storia, dal mio punto di vista, Meloni non meriterebbe fiducia, ma ora che ha vinto e diventerà premier spero che riesca, che abbia successo. Per il bene del Paese, per il bene di tutto", conclude il filosofo ed ex primo cittadino di Venezia.