Pd, Cuperlo in versione Cassandra: "Rischiamo la fine dei socialisti francesi"
"Non pesa solo la sconfitta ma non aver mai voluto discutere la perdita di 6 milioni di voti dal 2008"
Cuperlo si candida alla segreteria: "Il Pd rischia la fine dei socialisti francesi"
"Mi candido per la segreteria. Non mi sostengono potentati ma la consapevolezza che è in gioco l'esistenza del Pd". Lo dice Gianni Cuperlo in un'intervista a 'Repubblica'. Poi aggiunge: "Il mio timore è che il Pd non regga il peso dei suoi errori e finisca come i socialisti in Francia. Quello sarebbe un danno irreversibile e se vogliamo evitarlo serve che più voci si confrontino. L'alternativa sarebbe l'ennesima conta sui nomi mentre il problema è tornare a pensare al mondo per come è stato stravolto e a una società impoverita non solo nel reddito ma in una domanda di senso. La destra ha vinto cavalcando sofferenze e rabbia. Non la batteremo senza un impianto ideale e culturale solido e credibile".
"Non pesa solo la sconfitta ma non aver mai voluto discutere la perdita di 6 milioni di voti dal 2008. Se la sinistra non incontra i bisogni della gente proclamarne i valori non basta", aggiunge Cuperlo. "Non ho nostalgie e so che se una sola delle culture che il Pd lo hanno fatto nascere dovesse abbandonare la strada tracciata da Prodi e Veltroni non esisterebbe più il Pd. Forse qualcuno sarebbe felice di tornare alle vecchie case. Io penso che sarebbe la fine dell’intuizione più coraggiosa".