Pensioni, Schillaci teme lo sciopero. I medici: "Servono atti concreti"

Il ministro della Salute prova a tranquillizzare gli operatori sanitari pronti allo sciopero del prossimo 5 dicembre

a cura della redazione
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Schillarci rivede la norma sulle pensioni dei medici

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha parlato della questione delle pensioni dei medici, aperta dalla manovra. Intervistato da Skytg24, Schillacia ha manifestato la propria disponibilità ad incontrare i sindacati medici dopo che alcune sigle hanno proclamato uno sciopero per il 5 dicembre. "Mi sono sentito quotidianamente con il ministro Calderone e quindi c'è tutta l'intenzione e l'interesse a cercare di rivedere la norma, che non riguarda solo i medici ma anche altri dipendenti del settore pubblico e quindi il governo sta lavorando per trovare una soluzione". Sottolinea anche che "il governo non ha interesse a che i medici vadano in pensione, non dobbiamo sguarnire il sistema sanitario nazionale in un momento così delicato".ù

"E' importante il discorso della depenalizzazione dell'atto medico. La medicina difensiva nel nostro paese costa attorno ai 10 miliardi, un fattore molto importante che potrebbe essere recuperato e utilizzato molto meglio. C'e' un tavolo istituito al ministero della Giustizia dal ministro Nordio, che sta lavorando. Speriamo a breve di avere risultati per andare incontro a quello che i medici giustamente chiedono".

Aggiunge: "La stragrande maggioranza delle cause rivolte contro operatori sanitari poi si risolve al 97-98% con un nulla di fatto. Questo pero' porta spesso il medico, per paura delle possibili conseguenze giudiziarie, a richiedere degli esami inutili", spiega il ministro. E "le liste d'attesa sono piene di esami inutili, di esami che potrebbero essere non fatti, che magari non sono cosi' urgenti, che sono dovuti alla medicina difensiva. Bisogna agire ottimizzando". Conclude Schillaci, "credo che in tempi rapidi si arrivera' a una definizione con dei possibili provvedimenti. Quello della depenalizzazione dell'atto medico, quello di evitare la medicina difensiva, credo che sia determinante per risollevare le sorti del sistema sanitario nazionale". 

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