Ponte sullo Stretto, coinvolgere gli italiani in un azionariato popolare

Servono risorse cospicue: con questa misura si potrebbero costituire un capitale miliardario,

L'opinione di Ezio Pozzati
Ponte sullo stretto
Politica

Ponte sullo Stretto, l'iter per accedere ai fondi non è semplice: ecco il piano B. La proposta

Le motivazioni che spingono il Governo a collegare con un ponte lo stretto di Messina sono arcinote. Dall'Europa addirittura pare lo si voglia finanziare come progetto ritenuto strategico. L'iter per accedere ai fondi non è molto semplice e a quanto è dato conoscere è subordinato ad una serie di dettagli, per esempio dimostrare che la costruzione del ponte sullo Stretto è fondamentale per i corridoi europei.

Ovviamente tutti tifiamo perché si possa arrivare rapidamente ad un via libera per la costruzione del ponte. Qualche volta però sarebbe interessante anche avere un piano B, ossia un'alternativa nel caso in cui non si potesse realizzare la prima ipotesi. A questo punto vorrei suggerire un'alternativa che mi parrebbe interessante nel coinvolgimento della nostra popolazione attraverso una società che raccolga le sottoscrizioni delle azioni attraverso l'azionariato popolare.

Con questa misura si potrebbero costituire un capitale miliardario, per esempio € 5.000 ad azione per 1.000.000 di azioni, ed avremo un terzo del capitale necessario per far partire i lavori e  successivamente e/o con ulteriori aumenti di capitale e/o con emissioni di  corporate bond per l'importo finale. Ben sapendo che occorrono tutti i controlli del caso. Ovviamente tutto questo verrà ripagato sia con la quotazione in borsa dei titoli e con i pedaggi (attualmente si pagano i traghetti che trasportano persone e mezzi) ergo dovrebbe essere un'operazione che si paga da sola.

E lo Stato? Se il Governo, attraverso il Ministero competente vuole essere socio e coordinare i lavori non vedo quale sia il problema, quello che importa è che non si incida ulteriormente sul debito pubblico. Una buona programmazione, un po' di onestà ed il coinvolgimento di tanti risparmiatori potrebbe essere una via da esperire. Qualche volta è' possibile proporre qualcosa di alternativo e magari estendibile ad altre iniziative?

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