Ppe diviso sull'ingresso di Meloni. Secco no all'alleanza con la Lega

Weber spinge per l'entrata di FdI ma deve far fronte a ostacoli esterni e interni. Nessun dubbio invece sul no a Salvini

Manfred Weber e Giorgia Meloni
Politica

Congresso Ppe, ostacoli sulla strada dell'ingresso di FdI nel Ppe

Duplice dossier italiano sul tavolo del Partito popolare europeo che si appresta al congresso. Da una parte Fratelli d'Italia e dall'altra la Lega. Secondo Repubblica, "l’aggressività di Parigi contro Meloni viene vista come il tentativo di affossare un possibile allargamento del Ppe a destra. Un piano che si sta rendendo ancora più inevitabile, per i filomeloniani, alla luce del destino incerto dello storico membro italiano dei popolari: Forza Italia".

Ma secondo Repubblica, "Macron, l’esponente più importante dei liberali europei, non è l’unico ostacolo al progetto di Weber di un’alleanza del Ppe con FdI ma anche con i conservatori cechi, ossia con due partiti del gruppo rivale dei Conservatori Ecr su cui ha buttato un occhio. La scommessa è che il gruppo avversario presieduto da Meloni si frantumerà, dopo il voto, e che i popolari potranno assorbirne i pezzi più moderati. Ma la guerra di Macron contro Meloni è una spina nel fianco per chi ambisce a una coalizione tra Popolari, Liberali e pezzi di Ecr".

All'interno c'è qualche divisione, sempre secondo Repubblica:  "deve convincere soprattutto «i colleghi del Benelux, i portoghesi e il polacco Donald Tusk», mentre «il greco Mitsotakis, i croati e i bulgari» non sono contrari a una futura collaborazione con FdI". Non c'è nessun veto, anzi Weber caldeggerrebbe l'ipotesi di un accordo con FdI. Come ricorda Repubblica, "al congresso, Weber ha elencato le 3 condizioni per far parte del Ppe: essere pro-europei, pro-ucraini, rispettare lo stato di diritto. Finora Meloni le soddisfa tutte".

Chi invece sembra destinato a restare senz'altro fuori è la Lega di Matteo Salvini. Sul punto, secondo Repubblica, non c'è dibattito.

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