Premierato, la riforma parte dal Senato. Pd: "E' scambio con l'autonomia"
Boccia (Pd): "A questo scambio ci opporremo con tutte le nostre forze"
Premierato al Senato nonostante autonomia e Legge di Bilancio
L’iter del ddl costituzionale sul premierato comincerà il suo iter parlamentare dal Senato. Il provvedimento in un primo momento, dopo la firma del presidente della Repubblica, sembrava dovesse essere trasmesso in prima lettura alla Camera, anche perché a palazzo Madama è già in corso l’iter dell’autonomia differenziata e inoltre il Senato è impegnato con la legge di bilancio.
“Abbiamo appena appreso da notizie di stampa che la riforma del premierato, che era già stata assegnata alla Camera, sia stata invece assegnata al Senato, e sempre da notizie di stampa apprendiamo che la motivazione di questo spostamento è dovuta all’appartenenza politica del presidente della Camera e di quello della prima commissione che evidentemente non dà sufficienti garanzie sull’iter del provvedimento. Se fosse così sarebbe gravissimo”. Così la deputata del Pd, Simona Bonafè, intervenendo nell’aula di Montecitorio. Palazzo Madama, aggiunge parlando con a fianco la segreteria dem Elly Schlein, “sta già esaminando il provvedimento sull’autonomia differenzia e quello sulla riforma delle province. Era normale che partisse dalla Camera l’iter sul premierato, e viene il dubbio che si stia considerando quindi questa una succursale del Senato. Chiediamo che venga convocata con urgenza una capigruppo”. “Mi corre l’obbligo puntualizzare che il provvedimento non è mai stato assegnato alla Camera, quindi è andato direttamente in assegnazione al Senato”, ha quindi spiegato il presidente di turno Fabio Rampelli.Alla richiesta del Pd si sono poi aggiunti anche Avs e M5S chiedendo di “ottenere l’assegnazione alla Camera e alla commissione affari costituzionali l’istruttoria su questo importante provvedimento”.
"La giornata di oggi conferma quello che denunciamo da tempo: al Senato si svolgerà il baratto, nella maggioranza, tra premierato e Autonomia. La notizia che la riforma costituzionale annunciata dal governo partirà dal Senato, se confermata, ci dice che i nostri timori erano fondati e che Palazzo Madama sarà il luogo dove Fdi e Lega si controlleranno a vicenda". Così Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd, commenta la notizia che l'iter del ddl costituzionale attualmente alla firma del presidente della Repubblica partirà dal Senato. "Alla faccia del confronto parlamentare, infatti, questa mattina in commissione bicamerale per le questioni regionali - aggiunge - si è proceduto con un altro strappo da parte della maggioranza che ha impedito che fossero fatte le necessarie audizioni sulla proposta di autonomia differenziata, e deciso di votare lo stesso il parere. Come opposizioni non abbiamo partecipato al voto perché è evidente che si sta umiliando il Parlamento costringendolo a tappe forzate ad arrivare al voto del provvedimento presto, in parallelo con la riforma costituzionale. È quanto chiede la Lega come condizione per votare il premierato caro a Giorgia Meloni. A questo scambio ci opporremo con tutte le nostre forze".