Reddito, Conte: "Guerra ai deboli". Ciriani: "Pericoloso agitare la piazza"
Visione opposte tra opposizione e maggioranza. Il leader M5s: "Sale la rabbia, Meloni rinvii". Il ministro: "Basta assegni-vitalizi per ottenere voti"
Reddito, Conte: "Guerra ideogica a danno dei più deboli"
"È una guerra ideologica condotta sulla pelle dei più deboli, un disastro sociale, una vendetta contro il Movimento che però pagano gli italiani". Giuseppe Conte, presidente M5s, lo dice a Repubblica tornando sul taglio del Reddito di cittadinanza e chiede di convocare un Consiglio dei ministri per ritardare la decisione ed evitare che "la rabbia di famiglie disperate prenda il sopravvento".
"Sorprende - prosegue - Giorgia Meloni, che si sta rivelando una fredda burocrate a Palazzo Chigi, indifferente al carovita che impoverisce il ceto medio e alla disperazione delle persone più fragili. Cancella con spregiudicatezza sensibilità che appartenevano un tempo anche alla destra sociale".
Passaggio anche sulla Via della Seta: "Meloni si è presentata come una patriota, scopriamo adesso che non conosce nemmeno il significato del tricolore. Spero che per rimanere a Chigi non si innamori di altre bandiere. La solida alleanza con gli Usa non deve risolversi in sudditanza. Quando ho siglato l’accordo con la Cina non ho chiesto il permesso a Trump, ma ho ascoltato gli imprenditori italiani. Specie quelle piccole e medie imprese che sono la forza del nostro tessuto produttivo. Mi auguro che questo governo non disdetti l’accordo con i cinesi sulla base delle dichiarazioni da bar che abbiamo letto e sentito in questi giorni. Un governo serio si confronta con il Parlamento, sulla base di dati oggettivi e di solide argomentazioni in cui devono prevalere i nostri interessi nazionali".
Ciriani: "Pericoloso agitare la piazza, basta assegni per prendere voti"
Opposta la visione di Luca Ciriani, ministro per i rapporti col parlamento. "L’importante è il cambio di filosofia. Non è più basata sul patto, “ti lascio a casa e tu in cambio mi voti”, ma si aiutano le imprese ad assumere i giovani e chi non lavora. Chi non può lavorare viene assistito, ma chi può è giusto che lavori, perché solo così una persona ha la sua dignità. Noi non torniamo indietro", dice a La Stampa.
E aggiunge sulle opposizioni: "È pericoloso agitare la piazza. I Cinque stelle hanno creato un’enorme leva elettorale, assegni vitalizi per ottenere voti. Un sistema viziato alla base. E se qualcuno lo difende evocando la piazza si comporta in maniera irresponsabile".