Referendum sul premierato insieme alle Europee. Il piano di Meloni. Esclusivo

Meloni accelera sulle riforme per tentare di evitare la sconfitta popolare (i precedenti di Renzi e Berlusconi)

Di Alberto Maggi
Politica

Meloni non farà l'errore di Renzi e in campagna elettorale non dirà mi dimetto se perdo, ma è ovvio che una sconfitta indebolirebbe moltissimo lei e l'esecutivo

Giorgia Meloni ha deciso. Vuole correre sulle riforme istituzionali e sul premierato. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, la presidente del Consiglio intende accelerare al massimo la riforma della Costituzione per arrivare al referendum confermativo da abbinare già alle elezioni europee il 9 giugno 2024. Gli esperti della Carta spiegano che il minimo, considerando i doppi passaggi tra Camera e Senato, sono otto mesi per l'approvazione in Parlamento.

E siccome è sicuro al 100% che Pd e M5S voteranno contro, nonostante le aperture di Italia Viva (del tutto insufficiente per arrivare alla maggioranza qualificata dei due terzi) il referendum confermativo è sicuro. E chi li ha affrontati da premier li ha sempre persi: Matteo Renzi nel 2016 e prima di lui Silvio Berlusconi. La premier sa che Pd e M5S trasformeranno il voto in un referendum sulla premier e sul governo di Centrodestra e in questi casi i sondaggisti spiegano che il fronte del no è più mobilitato di quello del sì.

E visto che per i referendum costituzionali non è previsto il quorum, l'unico modo per cercare di vincere la sfida è l'abbinamento con le Europee quando il popolo di Centrodestra e soprattutto di Fratelli d'Italia andrà comunque alle urne. Ecco spiegata l'accelerazione sul disegno di legge di riforma della Costituzione. Meloni non farà l'errore di Renzi e in campagna elettorale non dirà mi dimetto se perdo, ma è ovvio che una sconfitta indebolirebbe moltissimo lei e l'esecutivo. E quindi la decisione di accelerare al massimo con l'abbinamento Europee-referendum il 9 giugno del prossimo anno.

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