Regionali, Bonaccini: senza Pd non si vince. Calenda dà la colpa agli elettori
Il giorno dopo la sconfitta elle elezioni regionali, ripartono le liti nel Centrosinistra
Elezioni regionali 2023, nel Centrosinistra tutti contro tutti
Accuse incrociate e rivendicazioni. È questa la reazione dei partiti di Centrosinistra usciti sconfitti dalle elezioni regionali di Lazio e Lombardia, nel giorno dopo il voto. Il Pd accusa i 5 Stelle. I 5 Stelle accusano il Pd. Azione e Italia viva accusano gli elettori. Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd, fa sapere che "Calenda e i Cinque Stelle devono porsi il problema che senza il Partito Democratico non potranno mai vincere niente in questo Paese", e avvisa la sua sfidante, Elly Schlein, che una "sinistra minoritaria e ideologica serve a poco".
Calenda: "Gli elettori non hanno sempre ragione"
"Avete tutti scritto che la Moratti era la candidata perfetta per la Lombardia. Il Lazio con un ottimo candidato e coalizione è andato peggio. Sono trent'anni che votiamo e siamo scontenti di chi votiamo. Sostengo da sempre che votiamo per ragioni sbagliate: appartenenza e moda. E basta guardare l'astensione per capirlo. È la ragione per cui abbiamo fondato Azione. Se stamattina volete sostenere che il voto a Fontana è basato sui risultati del buon governo, fatelo. Gli elettori decidono ma non hanno sempre ragione. Altrimenti non saremmo messi così". Così Carlo Calenda, leader di Azione, rispondendo al post di un cronista su Twitter che definiva la scelta di Letizia Moratti come "un eccesso di tatticismo".
Conte: "Serve umiltà, non facciamo come Calenda"
Peggio che mai il risultato del M5s. Secondo l'Agi il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, ai suoi, raccomanda prudenza e rispetto per l'esito del voto: "Non facciamo come Calenda che da' la colpa agli elettori. In politica ci vuole umiltà. Siamo in ottima salute a livello nazionale ma dobbiamo accelerare sui territori". Proprio per questo in giornata, come già annunciato da Conte ieri - è prevista l'indicazione dei coordinatori provinciali sui territori per portare a pieni giri la nuova macchina organizzativa territoriale. Intanto, anche se non pubblicamente, si analizza il risultato. Ci si aspettava qualcosa in piu' - riferiscono fonti che guardano molto da vicino al Movimento - ma forse non molto di piu', almeno per il Lazio, consapevoli di correre da outsider, per precisa scelta e con una campagna elettorale iniziata in ritardo rispetto agli altri partiti. Insomma nessun 'trauma' o shock dalle urne anche se il M5s ce l'ha messa tutta, ma il trend, si osserva, e' in linea con quello che ha caratterizzato tutta la storia pentastellata nel caso di elezioni amministrative non trainate dalle politiche. In Lombardia, altra storia, visto che si correva con gli altri per Majorino. Ma anche qui, osservano, c'e' un tema Nord che va posto.