Ricci al vetriolo contro Giambruno: "I fuorionda? Nessuno è intoccabile"
Si riapre la polemica su chi sia stato il “mandante” della defenestrazione del giornalista: "Una sagace drammatizzazione di una fruttuosa pesca di totani"
Ricci attacca di nuovo Giambruno: “I fuorionda? Cosa ho fatto di male? Nessuno è intoccabile per chi fa satira”
Li avevamo lasciati qualche mese fa in piena polemica dopo il doppio siluro di Striscia la Notizia nei confronti dell’allora compagno del premier Giorgia Meloni, Andrea Giambruno, che proprio dopo la vicenda si separò ufficialmente il 20 ottobre scorso. Ne avevamo parlato a seguito di un possibile utilizzo politico della vicenda qui (recupera l'articolo).
La vicenda appassionò l’opinione pubblica, perché ricordò una vicenda per certi versi analoga che vide coinvolto l’allora Presidente della Camera Gianfranco Fini, la sua compagna Elisabetta Tulliani e Luciano Gaucci, patron del Perugia calcio. Antonio Ricci (uomo di sinistra, “marxista wagneriano”), dal canto suo, ha dato una sua versione dell’accaduto nel libro Me Tapiro (Mondadori, 2017) e mi scrisse per segnalarlo. A riguardo della vicenda Giambruno ebbe a dire con mirabile costrutto dialettico e molto sarcasmo: “Nessun dossieraggio, ma una sagace drammatizzazione di una fortunosa pesca di totani”. In ogni caso ora Ricci riattacca e come regalo di Natale dichiara a Gente in edicola oggi:
“ll caso Giambruno? Io vorrei sapere che cosa ho fatto di male: non ho compiuto reati, ho svolto semplicemente il mio lavoro. In 35 anni di Striscia ho mandato quasi 700 fuori onda... Se poi questo in particolare era del compagno della Meloni, a me in quanto autore satirico non importa, perché io non devo guardare in faccia nessuno. Qualcuno può forse dire a chi fa satira che certi soggetti sono intoccabili? No. Ho agito in perfetta buona fede e facendo satira, il mio lavoro di sempre". Poi il patron del Tg satirico e di Drive In rincara la dose su una possibile azione legale avviata da Giambruno: “So solo che è stata citata una sentenza della Cassazione sul rispetto della privacy. Io me la sono andata a leggere e l'ho trovata inconferente. E in onore di Giambruno, l'anno prossimo Striscia si chiamerà 'La voce dell'inconferenza'".
Infine ne ha anche per il premier Giorgia Meloni: “Non l’ho mai incontrata. Devo dire che sono rimasto stupito che nel suo messaggio non abbia speso una parola per le donne che erano lì ad assistere alla performance di Giambruno. Il testo della performance non l’ho scritto io, l’ho solo mostrata. Posso solo garantire che non era un deepfake. E a questo punto io mi chiedo anche un’altra cosa, bizzarra. Ma chi ha messo un personaggio del genere a condurre una trasmissione, come si dovrebbe sentire? Credo, molto peggio di me. Anche perché io non trovo le sue dichiarazioni fuori onda, come stile e come contenuti, molto diverse da quelle che aveva fatto in onda. A merito di Giambruno, va però detto che ha portato anche le Isole Figi a conoscenza dell’esistenza del Blu Estoril, che poveretto era relegato in una zona incognita. Penso che gli abitanti delle Figi gli debbano essere grati per la vita”.
Certamente un accenno velenoso ad una vicenda che ha messo in seria difficoltà il Presidente del Consiglio che non ne ha più voluto parlare pubblicamente e che riapre la polemica se Ricci abbia agito da solo o su “mandato” dei vertici di Mediaset, con Pier Silvio Berlusconi e la sorella Marina convitati di pietra. A suo tempo si parlò di guerra a “bassa frequenza” tra Forza Italia, irritata per il decreto sugli extraprofitti bancari, e Giorgia Meloni. L’ideatore della benemerita Striscia, uno dei pochi baluardi rimasti in Italia per avere giustizia, ha sempre rivendicato la sua potestà satirica sulla “libera repubblica del Riccistan”, anche e soprattutto quando c’era il Cavaliere ma pochi gli hanno creduto.
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