Rogo di Primavalle, Meloni: "Punto di non ritorno dell'odio politico"

"Il nostro popolo è stato costretto a prendere coscienza di una realtà: l’odio cieco e totale nei confronti dell’avversario politico"

Giorgia Meloni
Politica

Rogo di Primavalle, Meloni:  "L’atroce uccisione di due giovani innocenti fece toccare alla violenza politica un punto di non ritorno" 

"Con il rogo di Primavalle e il barbaro assassinio di Stefano e Virgilio Mattei, il nostro popolo è stato costretto a prendere coscienza di una realtà che si andava affermando ma che in tanti continuavano a voler ignorare: l’odio cieco e totale nei confronti dell’avversario politico. Un odio allo stato puro che stava divorando la mente e il cuore di molti e che stava avvelenando la Nazione. L’atroce uccisione di due giovani innocenti di 10 e 22 anni, colpevoli di essere figli del segretario della locale sezione del Movimento Sociale Italiano, fece toccare alla violenza politica un punto di non ritorno. La terribile strage di Primavalle non è rimasta, purtroppo, isolata. Ad essa è seguita una lunga catena di morte e dolore che ha insanguinato le nostre città, ha distrutto intere famiglie e ha segnato per sempre la vita di tanti nostri connazionali, lacerando il nostro tessuto sociale e contribuendo a spalancare le porte all’abisso del terrorismo". 

Con queste parole il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ricorda la strage di Primavalle mandando un messaggio al presidente dell'Associazione Fratelli Mattei, Giampaolo Mattei, in occasione della cerimonia di commemorazione del 50esimo anniversario. 

"La notte tra il 15 e il 16 aprile del 1973 un incendio doloso appiccato in una palazzina di Primavalle a Roma, portò alla morte di Virgilio e Stefano Mattei, di 22 e 8 anni, figli di Mario Mattei, segretario locale del Movimento Sociale Italiano. Da allora, molti anni sono passati ma il ricordo di queste vittime innocenti dell'odio ideologico è ancora vivo in tutti noi".

Lo afferma il presidente del Senato, Ignazio La Russa. "Per Virgilio e Stefano si chiedeva giustizia e non vendetta ma gli assassini, purtroppo, ancora oggi non hanno mai pagato per quello che è stato uno dei più efferati e drammatici delitti politici degli anni Settanta. Desidero rinnovare il mio sincero apprezzamento per le parole espresse in Aula dal senatore Verini così come per il gesto della sottosegretaria Paola Frassinetti che a Milano ha reso omaggio alla lapide in memoria di Iaio Tinelli. Sono parole e gesti che dimostrano che le forze politiche possono trovare un terreno comune di ricordo affinché la violenza e l'odio non alberghi più nella nostra Nazione", conclude la seconda carica dello Stato.

"Lo Stato in quegli anni ha rinunciato a dare giustizia e verità storica, questo è un compito che deve fare la nostra generazione, di destra e sinistra che sia. Io quel giorno ho giurato che avremmo conquistato la vittoria". Parole di Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d'Italia, durante la cerimonia in ricordo dei fratelli Mattei, morti nel rogo di Primavalle.

"Fu violenza comunista. Abbiamo il dovere di chiudere le lacerazioni del Novecento e conquistare un'autentica e sincera pacificazione nazionale. Per farlo, dobbiamo conservare la memoria di fatti come questo". Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che oggi ha partecipato alla commemorazione per il 50esimo anniversario dalla strage di Primavalle in cui persero la vita i fratelli Stefano e Virgilio Mattei.

"Stefano Mattei aveva 8 anni e io all'epoca ne avevo dieci. Avremmo potuto essere compagni di giochi, io ho avuto una vita mentre a lui invece la vita e stata strappata in maniera violenta, crudele e atroce per un atto di violenza comunista. Diamo i contenuti e le parole che bisogna dare. Abbiamo l'obbligo di coltivare la memoria", ha concluso Sangiuliano. Il Ministro, insieme al Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e all'Assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, ha deposto una corona di fiori in memoria delle vittime innocenti e si e trattenuto in un minuto di raccoglimento.

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