Romeo (Lega): "Risorse ai comuni del Nord colpiti dal maltempo". Intervista

Sulla guerra in Ucraina "va sostenuta con forza l’azione diplomatica della Santa Sede che sta coinvolgendo molti paesi facendo passi silenziosi ma importanti"

Di Alberto Maggi
Massimiliano Romeo
Politica

"Servono più certezze sulle fonti di finanziamento alternative, su modalità e tempi di quei progetti che sono usciti dal Pnrr ma che sono fondamentali per molti comuni e regioni"

 

"Servono le risorse per ristorare i comuni del Nord colpiti dal maltempo. A tal fine stiamo sollecitando il ministro Musumeci. E servono più certezze sulle fonti di finanziamento alternative, su modalità e tempi di quei progetti che sono usciti dal Pnrr ma che sono fondamentali per molti comuni e regioni. Su questi temi siamo pronti a battagliare". Lo afferma in una lunga intervista ad Affaritaliani.it il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo. Sulla guerra in Ucraina "va sostenuta con forza l’azione diplomatica della Santa Sede che sta coinvolgendo molti paesi facendo passi silenziosi ma importanti".


L'INTERVISTA


Qual è lo stato di salute della Lega dopo quasi un anno di governo di Centrodestra? E come vi state preparando alle elezioni europee del 2024?
"La Lega è in crescita, (l’altra sera alla Versiliana c’era il pienone) e Matteo Salvini sta facendo bene. Ora occorre consolidare il nostro elettorato anche in vista delle prossime elezioni europee che saranno determinanti non solo per il futuro dell’Europa e dell’Italia ma anche per il nostro futuro peso nel governo. Per fare questo ritengo sia importante rafforzare la nostra politica sul territorio, strutturare e organizzare al meglio il partito, puntando su identità e senso di comunità. Pontida sarà un appuntamento fondamentale".

L'autonomia differenziata resta la battaglia chiave della Lega...
L'autonomia è il tema che caratterizza il nostro movimento e la determinazione con cui la stiamo portando avanti al governo e in Parlamento è la testimonianza che faremo di tutto per raggiungere il risultato. Certo servirà pazienza e stabilità di governo. Dovremo essere bravi a rassicurare soprattutto i parlamentari del Sud per superare vecchi pregiudizi che hanno sempre finito per lasciare indietro una parte del Paese. Facendo capire che l’autonomia serve a unire l'Italia, aiuta a responsabilizzare la classe dirigente del Sud valorizzando le peculiarità e le ricchezze dei territori". 

Appunto, i territori. Altro tema caro alla Lega...
"Autonomia significa anche difendere i territori e i sindaci. Servono le risorse per ristorare i comuni del Nord colpiti dal maltempo. A tal fine stiamo sollecitando il ministro Musumeci. 
E servono più certezze sulle fonti di finanziamento alternative, su modalità e tempi di quei progetti che sono usciti dal Pnrr ma che sono fondamentali per molti comuni e regioni. Su questi temi siamo pronti a battagliare". 

Sul salario minimo la Lega tiene il punto?
"La sinistra parla di salario minimo e poi spinge da sempre per un’immigrazione incontrollata che serve solo al grande capitale per creare manodopera a basso costo. Una pesante contraddizione che la dice lunga sullo stato di salute dell’attuale opposizione. Poche idee e confuse. Garantire poi un salario dignitoso è un obiettivo da raggiungere e il governo è pronto al confronto. Per la Lega è necessario ampliare la contrattazione collettiva dove non ancora prevista e intervenire dove invece determina un basso salario. L’obiettivo è alzare gli stipendi tenendo conto della realtà". 

Reddito di cittadinanza, addio per sempre?
"Era necessario riformarlo per fare in modo che si trasformasse nella misura di sostegno che avrebbe dovuto essere sin dall’inizio, non assistenziale ma uno strumento di avvicinamento al mondo del lavoro. In sintesi, chi non può lavorare sarà aiutato, chi e’ occupabile e si rimette in gioco sarà accompagnato al mondo del lavoro. Chi si gira i pollici non sarà più mantenuto". 

Intanto boom di sbarchi di immigrati irregolari proprio con il governo di Centrodestra...
"Sull’immigrazione, dati alla mano, l’unico che è davvero riuscito a fermarla si chiama Matteo Salvini. Per questa ragione lo hanno messo sotto processo e ora stiamo pagando come paese per quella scelta scellerata fatta dai partiti che erano al governo con il Conte bis, Cinque stelle, Pd, Renzi e Leu che per colpire Salvini e la Lega hanno indebolito il Paese su questo fronte. Ora è evidente che bisogna cambiare strategia ed è quello che il governo sta facendo cercando insieme a Ue e NATO di stabilizzare le aree del Nord Africa e del Mediterraneo allargato. Una strategia a medio termine". 

E la guerra in Ucraina? Sembra che non ci siano spiragli di pace, che fare dunque? 
"Evitare a tutti i costi una possibile escalation che è sempre dietro l’angolo e i segnali degli ultimi giorni con la Polonia che ha intenzione di schierare 10 mila soldati al confine bielorusso non sono certo buoni. Nessuno può vincere questa guerra e bisogna necessariamente negoziare. Oramai lo hanno capito anche Oltreoceano. E poi un conflitto prolungato danneggerebbe soprattutto l’Europa, oltre che rischiare di allargarsi sempre di più. A tal proposito va sostenuta con forza l’azione diplomatica della Santa Sede che sta coinvolgendo molti paesi facendo passi silenziosi ma importanti".

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