Rotondi ad Affari: "Sì al referendum: è il fil-rouge tra DC e Forza Italia"
"Dalla Democrazia Cristiana viene tutta la classe dirigente del Paese. Anche quella del Pd" - GUARDA IL VIDEO
"La separazione delle carriere dei magistrati è fondamentale"
Gianfranco Rotondi, deputato di Forza Italia, è l'ospite del nuovo webinar del ciclo organizzato dall'avvocato Luca Favini, dello studio Ghedini-Longo, in collaborazione con affaritaliani.it.
Sono diversi i punti toccati nella videointervista, a partire dagli imminenti referendum sulla Giustizia. Rotondi ha ribadito il suo sostegno al sì, per “riaffermare il principio della separazione delle carriere e quindi interrompere l'osmosi tra magistratura requirente e giudicante”. Rotondi infatti sostiene che “anche i giudici sono umani e quindi finiscono col sentirsi più vicini al pm che all'avvocato della difesa”. Una posizione che, a suo dire, rappresenta il trait d'union tra il suo presente politico, ovvero Forza Italia, e il suo passato, raccontato nel recente libro: “La variante DC. Storia di un partito che non c'è più e di uno che non c'è ancora” (Solferino).
Rotondi spiega di aver ripercorso un cammino che si è interrotto con la decisione di Mino Martinazzoli, che nel 1993 sancì lo scioglimento della Democrazia Cristiana e la nascita del Partito Popolare. Tuttavia, Rotondi sottolinea che proprio dalla DC viene “tutta la classe dirigente del Paese” e anche i vertici del Pd, partito che propone il Ddl Zan, sul quale il forzista ha espresso le proprie opinioni.