Cronache
L'altra faccia di Gianluca Vacchi: dai soldi (di famiglia) ai video "Mr Enjoy"
Su Prime c'è "Mucho Mas", che il dj/influencer dice di aver girato per sua figlia, affinché un giorno possa conoscere davvero chi è suo padre - GUARDA LE FOTO
Arriva su Prime Video Mucho Más, il docufilm dove l'influencer Gianluca Vacchi svela i lati privati (pochi) che ancora non conosciamo
Nel catalogo di Prime Video è arrivato il docufilm Mucho Más del re dei social Gianluca Vacchi. L'influencer, dj e imprenditore, che vanta oltre 50 milioni di follower tra Instagram e TikTok, ci svela particolari inediti della sua vita, quelli che non affida ai social, che a suo dire utilizza solo per comunicare con i suoi fan.
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Vacchi aggiunge inediti aspetti della sua vita e della sua infanzia nel girato, dove appare sempre impeccabile, mentre è intento in una delle sue sessioni speciali di fitness, alla consolle a mixare brani in discoteca, sul suo yacht con gli amici o intento a registrare e provare quei balletti che hanno reso famoso Mr. Enjoy. Ci racconta del legame profondo con la madre, del rapporto con gli amici e soprattutto quello con la sua compagna, la modella Sharon Fonseca, che gli ha fatto il più grande regalo della sua vita: diventare padre della piccola Blu Jerusalema.
Nelle varie interviste rilasciate la domanda più frequente ha riguardato la necessità di realizzare un docufilm sulla sua vita. Vacchi ha risposto: "Era da tempo che mi chiedevano di farlo. Mi sono deciso ora sostanzialmente per mia figlia, volevo ci fosse un documento di veridicità del mio percorso". Mentre, riguardo alle sue bizzarre scelte di vita, Vacchi ha commentato: "Sono sempre scappato dalle comfort zone".
L'imprenditore ha una vita intesa e ricca di attività, negli ultimi mesi ha inaugurato una catena di panini kebab e dato vita a una nuova compagnia di telefonia, ora si aggiunge il debutto sul grande schermo.
In occasione del lancio di Mucho Más, l'influencer per catturare l'attenzione ha fatto esporre in piazza XXV Aprile a Milano una sua statua a grandezza naturale sulla quale i suoi tatuaggi originali sono stati sostituiti con i commenti più ricorrenti che si trovano su di lui sui social media: uno spaccato sul modo in cui molte persone vedono Gianluca Vacchi, giudicando solo le sue stories. Così aggiunge una nuova provcazione, che è solo l'invito a vedere il documentario.
Ma perché Gianluca Vacchi è ricco?
La domanda sembra banale ma in realtà necessita di qualche approfondimento. Bolognese di nascita, classe 1967, Gianluca Vacchi è figlio di Marco, fondatore della multinazionale Industria Macchine Automatiche S.p.A (IMA). Si tratta di un’azienda ad altissima specializzazione nel mondo del packaging che ha un enterprise value di poco inferiore ai 3 miliardi. Dunque, Gianluca la fame non l’ha proprio mai fatta. Ma ha saputo reinventarsi partendo dall’assunto che in Ima come l’azienda ha ribadito nel 2016 con una nota ufficiale – “Rapporti tra Ima e il dottor Gianluca Vacchi” – non ha praticamente mai messo piede. A guidare Ima c’è invece il cugino Alberto, in predicato di diventare anche presidente di Confindustria. Ma questa è un’altra storia. Di Ima, Vacchi ha posseduto una quota fino al 30% prima del delisting post-acquisizione da parte di Bc Partners di una quota fino al 45%.
Il turbolento rapporto del dj-influencer con la famiglia è celebrata da due episodi. Il primo è che il fratello Bernardo ha voluto separare i suoi beni da quelli di Gianluca venendo liquidato con una cifra di poco superiore ai 100 milioni e fondando una sua holding personale. Il secondo è che sempre Bernardo ha citato in giudizio Gianluca per 200mila euro dopo il fallimento dell’attività di cyclette con lampade abbronzanti che sembravano dover diventare un “must have” per i ricconi del mondo e invece si sono rivelate un flop.
Gianluca Vacchi ammette candidamente di aver moltiplicato per 100 il gruzzolo che gli ha lasciato il padre. È un’iperbole guascona, ma è vero che se si conteggiano i patrimoni del dj e del fratello Bernardo si scopre che il primo triplica il “net worth” del secondo. Merito delle sue molteplici attività, con investimenti nel mondo della moda e dei gioielli (basti vedere il rubino che impiega come fermabarba) e anche dell’enorme catalizzatore dei social. Con il numero di follower che ha, Gianluca viene accreditato di un guadagno medio mensile intorno a 1,6 milioni di euro. Insomma: particolare ed estroso, sì. Ma sprovveduto negli affari... ecco, quello proprio no.
Vacchi, Brunello Cucinelli e le citazioni letterarie
Gianluca Vacchi è anche un uomo capace di stupire. Lo si è capito lo scorso ottobre, quando è comparso sul palco del Piccolo Teatro Strehler, dal quale Brunello Cucinelli stava annunciando la nascita di una Biblioteca Universale nella Villa Settecentesca di Solomeo, con oltre 500.000 libri. Un evento nel quale l'imprenditore era circondato da altri personaggi di grande rilievo: l’architetto Massimo de Vico Fallani, il Magnifico Rettore dell’Università di Perugia Maurizio Oliviero e il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia–Città della Pieve. Quando poi è stato il turno del re dei social (quarantuno milioni di follower fra Instagram e TikTok) si è scoperto che dieci anni prima era stato l’investor relator all’epoca della quotazione di Cucinelli! Jean-Luc, come lo chiama il suo grande amico Bobo Vieri, si è presentato con un look impeccabile e si è astenuto dai suoi tipici balletti. La sua esibizione è stata una serie di citazioni librarie, da Umberto Eco all'umanista fiorentino Coluccio Salutati e un'analisi non banale: “Come provato dalla linguista Naomi Baron della American University of Washington grazie a una recente ricerca, i giovani preferiscono studiare sui supporti cartacei e non sugli e-book mentre, secondo un’analisi condotta dalla Washington Post tra i nativi digitali, cioè la Generazione Z, solo il 9 per cento studia su e book, mentre il 25 per cento preferisce spendere per libri nuovi o usati anche quando sono disponibili in rete gratuitamente. E’ in atto un percorso di ri-mediazione del libro che, come è accaduto per la radio con la televisione e con il teatro grazie al cinema, sta imparando a convivere con il media evoluto”. Chissà quanti dei suoi follower sposeranno questa piega del Vacchi-pensiero, ma di certo Cucinelli gli ha concesso un omaggio davvero prezioso, riconoscendolo come determinante nelle sue fortune. Chapeau.