Salvini e i social: una strategia vincente per le Europee

Il Capitano, almeno sui social, è tornato a guidare le danze

Di Giuseppe Vatinno
Salvini e Meloni
Politica

Salvini e i social: una strategia vincente per le Europee

Si avvicinano le Europee 2024 e i partiti già da tempo hanno riacceso i motori delle loro macchine elettorali.

Già c’è stato un riposizionamento politico.

Per esempio, a destra, mentre Fratelli d’Italia si spostava verso il centro Salvini si è ricollocato, fisiologicamente, verso la destra.

Si tratta di una meccanica vincolata da paletti. La Meloni infatti per governare deve mostrare un aspetto rassicurante a Bruxelles e Washington e così ha sapientemente ricalibrato le sue affermazioni sposando una linea completamente filo – atlantica.

Ma questo, nel contempo, ha lasciato libero un vasto territorio alla sua destra che è stato prontamente rioccupato da Salvini e che ha visto il nascere o consolidarsi anche di altri movimenti, come quello di Gianni Alemanno che ha una posizione, ad esempio, nettamente diversa dalla leader sulla guerra in Ucraina e quella in Palestina. Una posizione che – va notato - risuona maggiormente con la base degli elettori di destra, almeno con lo zoccolo duro, quello storico che è stato sempre critico con gli Stati uniti e la Nato.

Ma se Alemanno viene percepito dalla Meloni come una sorta di stimolo interno, data la loro storia pregressa e la comune militanza passata, diverso è il discorso per Salvini che punta a riprendersi il consenso del 30% che lo aveva reso egemone nel centro – destra solo qualche anno fa, quando la Meloni dall’opposizione stava aspettando il suo turno.

Tuttavia c’è da considerare che il gruppo editoriale di sostegno alla Meloni vede schierata la corazzata degli Angelucci, con Libero, il Giornale e il Tempo, mentre Salvini, pur essendo supportato, non ha in questo momento un “suo” editore di riferimento. Quindi ha rimesso in moto l’eccezionale macchina social che lo aveva portato ai risultati precedentemente descritti.

Uno studio del Corriere della Sera fa emergere che Salvini ha pubblicato su Facebook lo scorso mese 266 post (7,6 al giorno) per i suoi 5 milioni di follower.

Giorgia Meloni ne ha pubblicato solo 38 (1,1 al giorno) per i suoi 2,9 milioni di seguaci.

Ma anche sugli altri social la situazione è analoga.

Su “Xvitter” Salvini vince 134 a 61; su Instagram 241 a 43, su TikTok 42 a 17 (fonte: DeRev).

Sembra di essere tornati ai tempi di Luca Morisi. Ora la macchina social è gestita da Leonardo Foa (figlio di Marcello, ex Presidente Rai) e Daniele Bertana, capo segreteria particolare al ministero. I post segnalano il cambio di strategia politica rispetto al passato. Basta guardare i due ultimi casi: i migranti e soprattutto la vicenda del giudice Apostolico, con la pubblicazione dei famosi video.

Il parametro “engagement”, che viene utilizzato per misurare l’efficacia comunicativa e che è definito come le “interazioni diviso il numero di follower”, si è impennato anche grazie alla sponsorizzazione a pagamento per l’evento di Pontida con la presenza di Marine Le Pen.

Roberto Esposito, annientatore delegato di DeRev, spiega che:

La nuova strategia pare voler abbandonare Twitter e Facebook a favore di Instagram e TikTok, dove l’engagement di Salvini supera quello Meloni: su queste due piattaforme c’è un target di pubblico più giovane e reattivo ma soprattutto l’algoritmo consente l’emersione di temi e trend utili a chi vuole essere trendsetter ed essere sempre al centro del dibattito”.

Insomma la partita della competizione è aperta, ma il Capitano, almeno sui Social, è tornato a guidare le danze.

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