Sangiuliano nomina il figlio di La Russa. Geronimo nel cda del teatro Piccolo
L'indicazione é arrivata dal ministero della Cultura. Entrerà nel board del teatro pubblico di prosa più importante d'Italia
Sangiuliano e la nomina destinata a far discutere. Tutti gli incarichi di Geronimo La Russa
Il ministro della Cultura Sangiuliano ha dato la sua indicazione per un membro del consiglio di amministrazione per Il Piccolo di Milano, considerato il primo teatro di prosa d'Italia. La scelta - si legge su La Repubblica - é caduta sul figlio maggiore del presidente del Senato, si tratta di Geronimo La Russa. Il cognome è ingombrante, la nomina è destinata a far discutere: 43 anni, avvocato nello studio legale di famiglia, passioni più sportive e mondane che culturali, Geronimo La Russa, oltre a essere presidente dell’Aci, fa parte di svariati consigli di amministrazione: da quello di M4 Spa, la società che sta gestendo e realizzando la linea blu della metropolitana, a quello di Sara Assicurazioni, passando per Milan RealEstate, M-I Stadio srl, alcune finanziarie e la holding H14, di cui è membro insieme agli amici.
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Continuano quindi le nomine dei figli di politici. Solo qualche giorno fa erano emersi altri casi, questa volta legati allo sport. In uno dei momenti più difficili per il Paese, - riporta Repubblica - stretto tra crisi internazionali ed economiche, c’è un settore che la politica in generale, e il centrodestra di governo in particolare, non perde mai d'occhio: lo sport. Da sempre forziere di emozioni ma anche di miliardi di euro pubblici dispensati ogni anno, è diventato una sorta di riserva indiana per tribù di amici e parenti che, prima o poi, riescono a trovare un posto al sole. A occuparsi dei contenuti video nel comitato organizzatore di Milano-Cortina 2026 c’è una Draghi: è Livia, nipote dell’ex premier, che può vantare un curriculum lunghissimo dalla Rai a Sky. Poi c'é Filippo, il figlio del vicepremier Tajani, che é stato assunto al marketing della Federcalcio in vista degli Europei 2032, che sono stati assegnati a Italia e Turchia, ma il cui comitato organizzativo non esiste ancora.