Schlein defilata, un favore al M5S. Conte, mani libere e doppio forno

di Alessandro Amadori
Elly Schlein e Giuseppe Conte
Politica

Schlein defilata e attendista, un favore al M5S. Conte corsaro: mani libere e usa il doppio forno

 

L’ultima decade del mese di aprile si sta rivelando come un periodo piuttosto interessante dal punto di vista della comunicazione politica. Al riguardo, possiamo sviluppare alcune considerazioni. In particolare, sul modo di comunicare, e lo stile di leadership, di Elly Schlein, a due mesi esatti dalla sua elezione a nuova segretaria del partito. Che bilancio possiamo trarre, delle sue prime otto settimane al comando?

Il punto di forza di Schlein è sicuramente la novità del suo format (più fresco, più colorato, più spontaneo rispetto alla comunicazione un po’ ingessata delle segreterie post-Renzi). Il punto di debolezza è invece la “postura”, come si dice oggi, basata su un atteggiamento piuttosto attendista e per certi versi, sorprendentemente, neo-democristiano. Che la porta a evitare di prendere decisioni operative nette, forti, caratterizzanti. Facciamo un esempio emblematico: termovalorizzatori sì o no? Risposta di Schlein: sì, no, forse, su Roma hanno deciso altri prima di noi, per il futuro ci consulteremo (non è chiaro con chi), in pratica per ora non vi so dire.

Altro esempio: il 25 aprile. Come aspirante leader dell’opposizione a campo largo, Schlein avrebbe sicuramente fatto bene a tenere un vero e proprio discorso, ben studiato, ben interpretato, in una grande piazza italiana. E invece si è defilata. Perché? Perché a non fare non si sbaglia, anche se magari si perdono delle opportunità. Un po’ per l’inesperienza in un ruolo così nazionale come è quello di segretaria del Pd, un po’ perché cerca di rimanere il più possibile allineata e coperta non tanto a sinistra, quanto al centro, la neosegretaria in più di un’occasione si è sostanzialmente defilata.

Questa postura attendista e qualche volta dilazionatoria di Schlein sta aprendo notevoli ulteriori spazio di movimento e fornendo rinnovata energia comunicativa a Giuseppe Conte, che ha dimostrato di essere un leader molto abile nell’arte del riposizionamento. Approfittando delle incertezze della segretaria Pd, che verso destra fa muro ma che rimane anche, per molti aspetti, in una “terra di nessuno” fra centro-sinistra e sinistra, Conte continua la sua conduzione un po’ “corsara” (nel senso positivo del termine) del Movimento Cinque Stelle.

In pratica, è nelle condizioni di portare avanti una pragmatica politica dei due forni, guidata dal contenuto più che dallo schieramento. C’è un tema, magari più vicino alla sensibilità del centro-destra, che però potrebbe risultare attraente anche per l’elettorato pentastellato? Conte non si fa problemi ad “aprire” al centrodestra. Su una questione più di sinistra c’è invece da allearsi con il Pd? Conte lo fa. Su un’altra questione più di sinistra si potrebbe al contrario criticare il Pd? Conte lo fa. Mani libere, e doppio forno. Persino un futuro nuovo asse trasversale con un partito di centrodestra rientra nelle potenzialità dell’ammiraglio-corsaro Giuseppe Conte. Mentre Schlein potrebbe ritrovarsi a fare un po’ la parte di Forrest Gump, nell’intricato scenario della politica italiana.

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