Sicurezza urbana, case popolari e istruzione: così risorge la Milano solidale
L'appello del questore Petronzi alla comunità: "Perché i crimini non avvengano, serve prevenzione e la prevenzione spetta a tutti noi"
"Ripartiamo da Quarto Oggiaro per riprendere il lavoro avviato al Corvetto e al quartiere Salomone. Ognuno faccia la sua parte". Commento
L’esempio migliore di sicurezza urbana a Milano resta la riqualificazione di Quarto Oggiaro ai tempi del Commissariato diretto dai Dr. De Simone e D’Urso, Letizia Moratti Sindaco, Bruno Simini Assessore ai Lavori Pubblici, Riccardo De Corato Assessore alla Sicurezza, Andrea Galli giornalista del Corriere della Sera e un sindacato delle case popolari e un partito di opposizione che interpretano la funzione storica del PCI.
L’esito è un gioco di squadra perfetto in cui per citare il Questore di Lucca: ognuno fa il suo e così nel gioco di squadra delineato dalla Costituzione, insieme raggiungiamo l’obiettivo. È stato così per Expo con il Prefetto Tronca, il Questore Savina e il Comandante della Polizia Locale Mastrangelo, Sindaco Pisapia, a Quarto Oggiaro per la Centrale Operativa dell’evento nel quartiere.
È stato cosi anche nel 2016 quando il gioco di squadra tra istituzioni locali milanesi, Questura e Prefettura è ripartito proprio da Quarto Oggiaro col Questore De Iesu che incontra la cittadinanza del quartiere. Il 171 compleanno della Polizia di Stato milanese si celebra alla presenza dei ragazzi di Quarto Oggiaro, presenti in sala, i fratelli minori di coloro che 13 anni fa mi accompagnarono da Gad Lerner per chiedere innovazione nella gestione delle case popolari e protagonismo nella città.
Purtroppo ancora oggi dei progetti di quei ragazzi nessuno è stato realizzato. Ricordo che parlando con alcuni loro coetanei di San Siro raccontai dei progetti dei ragazzi di Quarto: “Dopo 10 anni ancora niente?” sgranarono gli occhi, lessi la mia stessa amarezza sui loro volti.
“Silvia, il progetto dei bozzetti di Pavel è bellissimo, andiamo avanti! Facciamolo con la Polizia di Stato” mi dice la ragazza del gruppo di giovanissimi presenti al Piccolo Teatro venerdì scorso, al termine dell’intervento del Questore Petronzi. Una carezza di velluto, tanto quanto l’intervento del Questore beneventano: ringraziamenti a Digos e UPG per lo sforzo di prevenzione e mediazione dei conflitti, citazione di merito alla Centrale Operativa di PS per il pronto intervento, la Squadra Mobile dà il via ai premi di encomio, galanteria con la Dr madrina dell’evento e strumenti musicali di una band sul palco. Quegli stessi strumenti musicali che la Giunta Moratti con l’allora Provincia inaugurò proprio a Quarto Oggiaro, donando la sala prove a Capac.
La sapiente filosofia della comunicazione del Questore Petronzi, con cui spero di andare negli USA insieme a Davide del Leoncavallo per restituire sui progetti di coesione sociale, il favore al Presidente Biden che ci ha detto chiaramente che l’urbanistica metropolitana va ribaltata e che bisogna partire dalle case popolari, continua lungo tutto il suo rigoroso intervento.
Si commuove sui poliziotti caduti, il Questore, per mano altrui o, dolorosissimo, per mano propria, così unisce Trieste a Milano. Trieste città in cui il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Fedriga riprende e rilancia la proposta di Marco Minniti di una agenzia di sviluppo EuroMed per gestire i flussi legalmente. Marco Minniti primo politico a tenere un comizio in piazzetta Capuana, a Quarto Oggiaro.
E se tutto questo non bastasse al Sindaco di Milano per un amarcord che lo aiuti a comprendere le differenze tra politica e direzione generale di un Comune, certo non gli sarà sfuggito che il Questore è ripartito proprio dalla prima critica pubblica che il Sindaco subì nel primo mandato e su cui egli non seppe tenere il punto.
Devo necessariamente rallentare – dice il Questore Petronzi alla Città di Milano presente così intenta a vivere la mondanità dell’evento – per essere riflessivo: sui numeri, sulle dinamiche, senza accettare provocazioni della frenesia e dell’emotività.
È la mappa del rischio condivisa, grazie all’ufficiale di collegamento che il Comandante Barbato mantiene nella Centrale Operativa della Polizia di Stato secondo l’accordo Mastrangelo Savina, che consente all’Assessore Rozza di essere riflessiva e dunque veloce nella gestione dei progetti di coesione sociale per la competenza del Comune di prevenzione e mediazione dei conflitti: 3,5 mln di euro che dal 2020 scompaiono dalla sicurezza comunale, gli stessi che il Viminale ha appena restituito alla città, stavolta li gestisce il Prefetto!
Allora al Comune servivano per educativa di strada, servizi congiunti con Protezione Civile e Assistenti sociali, Mediatori per la legalità e coesione sociale accanto ai Vigili di Quartiere a pedi o in bicicletta, NON in auto. Tavoli di quartiere anche con Aler (erano 19 fra tutti) per la sicurezza, lo sviluppo e la coesione sociale in cui concretizzare progetti di partenariato pubblico privato grazie ai Consoli e alla Camere di Commercio straniere, grazie ad Assolombarda e alla Cooperazione, grazie a Confcommercio il cui supporto non è venuto meno un solo istante.
È a Quarto Oggiaro che il Sindaco Sala nel primo mandato decide di dare continuità al lavoro del Prefetto Tronca e del Questore Savina: fatti non medagliette, trasformando la Centrale Operativa di Expo in Centrale Operativa per la Città metropolitana. Ispi si mette a disposizione sul progetto coi ricercatori, Dr Guindani con Vodafone e la struttura di Assolombarda preposta idem, Fondazione Accenture anche… ma niente l’amnesia regna sovrana oggi a Palazzo Marino.
Il Questore Petronzi conclude con un appello alla società milanese, dunque all’Italia: al cittadino non interessa se li acciuffiamo tutti, al cittadino interessa che il fatto non avvenga perché se avviene può accadere ancora e a subirlo potrebbe essere proprio quel cittadino; senza illuderci su reati zero, perché i fatti non avvengano, serve prevenzione e la prevenzione spetta a tutti noi. Ripartiamo Sindaco e Presidente di Regione da Quarto Oggiaro per riprendere il lavoro avviato al Corvetto e al Quartiere Salomone. Ognuno faccia la sua parte: così insieme rendiamo il Paese più sicuro e solidale, dice la Costituzione italiana.