Sondaggi, il 40% degli elettori Pd non vede un leader valido. Dentro la crisi

Il candidato più apprezzato è il governatore dell'Emilia Romagna Bonaccini, poi la sua vice Elly Schlein. Dietro di loro c'è il vuoto

Politica

Sondaggi, gli elettori Pd vogliono le primarie allargate ad esterni

Le elezioni politiche si sono concluse con una netta vittoria del centrodestra che, anche grazie alla attuale legge elettorale, ha ottenuto una larga maggioranza in tutti i due rami del Parlamento. Il grande sconfitto - si legge su Repubblica - è il Pd che ha iniziato un viaggio alla ricerca di se stesso. Senza una mappa e un orizzonte ben definito, come emerge dal sondaggio condotto da Demos. D’altronde, ha ottenuto un risultato “deludente”. Il più basso nella storia del partito, ad eccezione del 2018. Anche in quell’occasione il segretario del partito, Matteo Renzi, si dimise. Solo una frazione minima dei suoi elettori (6%) ritiene che il Pd abbia “concluso il proprio percorso”. E sarebbe meglio, per questo, “scioglierlo”. Mentre la maggioranza pensa che occorra un congresso “per scegliere un nuovo leader” (40%). O, meglio ancora, che vada “rifondato, con un nuovo statuto e un nuovo nome” (46%).

Tuttavia, - prosegue Repubblica - proprio per questo, una gran parte degli elettori del Pd pensa che le primarie dovrebbero essere "più aperte". Per questo, di fronte alla scelta del prossimo segretario, la base del Pd guarda a soluzioni diverse e diversificate. Anche se il Presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, risulta il “preferito”. Indicato da oltre un quarto degli elettori Pd intervistati. Dietro a lui, non per caso, incontriamo Elly Schlein (a distanza: 9% di preferenze). La sua “vice”. Su tutti, però prevale largamente chi non ha idee, al proposito. Oltre il 40% degli elettori Pd (del campione intervistato), infatti, non indica un possibile leader.

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