Ucraina, dalla sconfitta di Putin al declino cinese: i piani teorici di Soros

A primavera l’offensiva Ucraina: puntare sulla dissoluzione della Russia. Turchia, India, Brasile verso l’Occidente. La Cina è in crisi, cambio sociale

di Antonio Amorosi
George Soros
Politica

Ecco l’ Agenda dei Progressisti e dei Democratici a livello mondiale. La detta il magnate George Soros

“L'Ucraina”, ha “una ristretta finestra di opportunità entro questa primavera, quando riceverà gli armamenti promessi, per lanciare un contrattacco che determinerebbe il destino dell'invasione russa dell'Ucraina”. Tradotto: entro questa primavera la Russia deve essere sconfitta, la partita di fatto si gioca in quest'anno. Grazie ad un imponente contrattacco ucraino, garantito dai rifornimenti di armi occidentali, si può chiudere la partita.

Parola di George Soros, l’imprenditore e finanziere più discusso degli ultimi decenni che da diversi anni detta, o interpreta direbbe qualcuno, meglio di altri l’Agenda dei Progressisti e Democratici a livello mondiale. Il 16 febbraio il magnate è intervenuto a Monaco di Baviera in occasione della conferenza sulla Sicurezza Globale ed ha tracciato le linee guida da seguire, cosa aspettarsi negli scenari globali tra guerra in Ucraina, cambiamento climatico, elezioni negli USA e rivoluzioni in Cina. A latere la situazione dei cosiddetti Paesi Brics, Turchia, Brasile e India. Non a caso la propaganda progressista si muove da tempo nello stesso alveo segnato dal magnate. 

L’ Agenda dei Progressisti e dei Democratici dettata da George Soros. La guerra spiegata da Soros: a primavera l’offensiva Ucraina. Puntare sulla dissoluzione della Russia

La guerra in Ucraina va chiusa. “I paesi dell'ex Unione Sovietica”, spiega il magnate famoso per le sue speculazioni finanziarie, “non vedono l'ora di vedere i russi sconfitti in Ucraina perché vogliono affermare la loro indipendenza. Ciò significa che una vittoria ucraina comporterebbe la dissoluzione dell'impero russo. La Russia non rappresenterebbe più una minaccia per l'Europa e il mondo. Sarebbe un grande cambiamento in meglio. Porterebbe un enorme sollievo alle società aperte e creerebbe enormi problemi a quelle chiuse”.

Per questo “l'Ucraina”, ha “una ristretta finestra di opportunità entro questa primavera, quando riceverà gli armamenti promessi, per lanciare un contrattacco che determinerebbe il destino dell'invasione russa dell'Ucraina”. Una valutazione piuttosto preoccupante che prefigura scenari di guerra al cardiopalma e un dramma per noi europei, vicini alla guerra a differenza degli Stati Uniti. I venti di conflitto si stanno alzando e l’Agenza Progressista sta creando il terreno utile per un’accelerazione e nuovi investimenti militari a Kiev

“Il 22 dicembre”, spiega Soros, “il presidente ucraino Zelensky è volato a Washington per discutere la situazione con il presidente Biden. Hanno convenuto che l'unico modo per porre fine alla guerra è vincerla”. Una strategia sottile che neanche Sun Tzu pronosticherebbe. “Ma Biden”, continua l’imprenditore, “ha avvertito Zelensky che c'erano dei limiti a ciò che è disposto a fare. Occorre evitare a tutti i costi una terza guerra mondiale e preservare il sostegno dell'Europa all'Ucraina. L'amministrazione Biden sta fornendo all'Ucraina le armi, difesa aerea, carri armati e munizioni in abbondanza, necessarie per sconfiggere un assalto russo e per scoraggiare quelli futuri”. Però i Repubblicani USA fanno muro e non consentono la consegna di più armamenti.

L’ Agenda dei Progressisti e dei Democratici dettata da George Soros: la nostra civiltà rischia di crollare per il cambiamento climatico

Soros inizia così il suo discorso a Monaco: “Mentre due sistemi di governo sono impegnati in una lotta per il dominio globale, la nostra civiltà rischia di crollare a causa dell'avanzata inesorabile del cambiamento climatico”. E racconta l’evento che più lo ha scioccato: “Nel luglio 2022 si è verificato un evento meteorologico estremo in Groenlandia. Faceva così caldo che lì gli scienziati potevano giocare a pallavolo con magliette a maniche corte e pantaloncini. Quando l'ho visto, ho inviato un team di fotografi in Groenlandia per raccogliere prove visive. Erano presenti quando si è verificato un secondo evento a settembre e l'hanno registrato dal vivo”. Il dramma climatico preoccupa il magnate al punto da dire: “Lo scioglimento della calotta glaciale della Groenlandia aumenterebbe di sette metri il livello degli oceani. Ciò rappresenta una minaccia per la sopravvivenza della nostra civiltà”.

In sostanza il sistema climatico è rotto e deve essere riparato. Va ristabilito il sistema climatico artico che governa l'intero sistema climatico globale. “Dobbiamo riorientare le nostre istituzioni finanziarie internazionali, in particolare la Banca mondiale, affinché si concentrino sul cambiamento climatico”. Ci vuole denaro e governi che puntino sulla salvezza dell’umanità, un po' come è stato con il Covid.

Qualcuno comincia a preoccuparsi? Non avete ancora sentito niente. Soros da estimatore del filosofo Karl Popper parla di “due sistemi di governance che lottano per il dominio globale. Sto parlando di società aperte e chiuse”. Lo scontro sta prendono forma in vari modi e forse la più spinosa modalità è la guerra in Ucraina.

L’ Agenda dei Progressisti e dei Democratici dettata da George Soros: De Santis sarà il candidato Repubblicano alla presidenza. I Brics devono guardare all’Occidente

L’ Agenda dei Progressisti e dei Democratici dettata da George Soros: De Santis sarà il candidato Repubblicano alla presidenza. I Brics devono guardare all’Occidente

In questo scontro tra “società aperte e chiuse” si istallano i Paesi Brics, Turchia, India e Brasile. Quest’ultimo ha respinto un colpo di Stato, simile a quello tentato negli USA con l’assalto a Capitol Hill. Una lettura leggermente esagerata ma il magnate mostra in fretta il suo cruccio: questi tre Stati devono evolversi e decidere da che parte stare. “Il Brasile è in prima linea nel conflitto tra società aperte e società chiuse; è anche in prima linea nella lotta al cambiamento climatico”. Il Brasile con Lula presidente può finalmente andare verso il blocco Occidentale. Poi viene la Turchia. Dopo il terribile terremoto Erdogan potrebbe perdere le prossime elezioni di maggio: “Le pratiche edilizie permissive della Turchia e il modello di crescita guidato dalle costruzioni di Erdogan hanno peggiorato le cose” e fatto crescere la rabbia tra la popolazione.

Si presenta uno scenario fosco anche per il premier indiano Modi, indebolito da uno scandalo finanziario. Poi le previsioni su chi dei Repubblicani si candiderà per la presidenza della Casa Bianca, una democrazia quella americana che non funziona tanto bene, a detta di Soros: “I grandi donatori Repubblicani lo stanno abbandonando a frotte (riferendosi a Trump, ndr). De Santis (l’attuale governatore dello Stato della Florida, ndr) è scaltro, spietato e ambizioso. È probabile che sia lui il candidato repubblicano”.

L’ Agenda dei Progressisti e dei Democratici dettata da George Soros: la Cina verso un cambio rivoluzionario ma...

Infine le previsioni sulla Cina e il cambio radicale che scava nel profondo. Xi Jinping sarebbe stato danneggiato dalla vicinanza con Putin e da altri errori politici: la cattiva gestione dell’economia annullando “le conquiste riformiste di Deng Xiaoping”, la politica Zero Covid che ha portato il Paese sull'orlo di un'aperta ribellione e la mancanza di politiche di vaccinazione adeguate, come di comunicazione con la popolazione che ha sofferto mortalmente per il virus.

Poi la previsione: “Nel breve termine Xi rischia di rimanere al potere perché ha il fermo controllo di tutti gli strumenti di repressione. Ma sono convinto che Xi non rimarrà in carica a vita, e mentre sarà in carica, la Cina non diventerà la forza militare e politica dominante a cui Xi punta”. La Cina e Xi non sono minacciato da Biden o dagli USA, persi in una visione vecchia dello scontro.

Ecco poi l’affondo, “la situazione attuale soddisfa tutti i presupposti per un cambio di regime o una rivoluzione. Ma questo è solo l'inizio di un processo opaco, le cui ripercussioni si faranno sentire su un arco di tempo più lungo”.

Una visione, quella di Soros, molto centrata sui desideri geopolitici di un particolare tipo di Occidente che con il proprio modello sociale si considera di gran lunga superiore agli altri. Il magnate non tiene in considerazione di come l’attuale sviluppo tecnologico abbia superato la contrapposizione popperiana tra “società aperte” e “società chiuse”. Il resto del mondo guarda al pianeta come un coacervo di centri multipolari, con ambiti di influenza economici più o meno diffusi dei vari Stati o delle multinazionali che contano più degli stessi Stati.

 

 

 

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