Politica
"I bonus vanno rivisti, ma non così". Misiani spiega la soluzione del Pd
Il responsabile economico del Pd ad Affaritaliani.it: "Meloni sta buttando via il bambino con l’acqua sporca"
Misiani (Pd): "Meloni e Giorgetti hanno stoppato qualunque tentativo di sblocco dei crediti attraverso gli F24 o gli acquisti degli enti locali e hanno cancellato la possibilità di cedere i crediti fiscali per qualunque tipo di intervento edilizio"
"Sul superbonus, il governo Meloni sta buttando via il bambino con l’acqua sporca", afferma ad Affaritaliani.it Antonio Misiani, senatore e responsabile economico del Pd. Nel biennio 2021-2022 i bonus edilizi, e in particolare il superbonus 110, sono stati decisivi per il rilancio dell’economia e dell’occupazione. Che andassero rivisti era però da tempo convinzione diffusa, a causa dei costi elevati (anche se nettamente inferiori alle cifre ufficiali, che non tengono conto dell’enorme extra gettito prodotto dal boom dell’edilizia), delle truffe (a dire il vero concentrate più sul bonus facciate che sul superbonus), degli effetti regressivi e del caro materiali".
"Non a caso, il governo Draghi aveva approvato un decreto anti frodi, abolito il bonus facciate e deciso un decàlage del superbonus. Il governo Meloni avrebbe dovuto riorganizzare, razionalizzare e stabilizzare questo sistema di incentivi. Ha scelto invece di spazzare via tutto, rimangiandosi le promesse elettorali. Questa scelta produrrà un duplice, disastroso risultato: da una parte, una drammatica crisi dell’edilizia e dell’indotto. Dall’altra, il blocco pressoché totale degli interventi di riqualificazione energetica e sismica per i prossimi anni. Il problema numero uno da affrontare erano i 15 miliardi di crediti fiscali incagliati, che mettono a rischio 90 mila cantieri, 25 mila imprese e 130 mila posti di lavoro".