Soumahoro e l'Usb Caruso: "A Torretta Antonacci comandano loro". I racconti

"Ci chiedono soldi per portarci a lavorare e per tutto il resto, anche un materasso". Lo sfogo dei migranti

Politica

Soumahoro e Caruso i "capi" della baraccopoli nel foggiano. Le accuse

Il caso Soumahoro continua a far discutere. Emergono nuovi retroscena sul rapporto tra i migranti e il neo deputato di Sinistra Italiana e Verdi finito al centro dello scandalo per le coop di famiglia. "Lo scontro nel ghetto è da sempre tra Soumahoro e Caruso": così riferiscono a Il Giornale gli abitanti di Torretta Antonacci, la baraccopoli nel foggiano dove entrambi i protagonisti sembrerebbero aver costruito le proprie carriere. Da una parte Aboubakar Soumahoro, a capo della Lega Braccianti; dall'altra Francesco Saverio Caruso, delegato Usb a Foggia.

"Gli uomini della Lega Braccianti e dell'Usb ci chiedono soldi per portarci a lavorare e per qualsiasi altra cose, anche per un materasso": queste - prosegue il Giornale - le principali accuse rivolte ai due capi della baraccopoli La loro storia si intreccia proprio all'interno del sindacato, dove Soumahoro ha militato per decenni fino all'abbandono, nel 2020, quando ha deciso di costruire la sua realtà. Proprio come successo con Soumahoro, anche Fausto Bertinotti, al tempo, affermò su Caruso che la sua proposta del suo nome era stata una «mossa poco felice». Due casi simili e legati tra loro.

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