"Striscia" lancia un'altra mazzata: "Via subito Bonelli e Fratoiannni?"

Dal sito della trasmissione di Antonio Ricci è apparso il sondaggio, dove viene chiesto in modo diretto al pubblico se i due politici devono dimettersi

Di Giuseppe Vatinno
Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli
Politica

Striscia la Notizia lancia il sondaggio: Bonelli e Fratoianni devono dimettersi?

Ormai il giornalismo di inchiesta in Italia si identifica quasi esclusivamente con la meritoria opera di "Striscia la Notizia" (Canale 5, Antonio Ricci) e le "Iene" (Italia 1, Davide Parenti), coadiuvata da Dagospia che “castigat ridendo mores”. Le due trasmissioni di Mediaset sono sempre più viste dagli italiani come un modo di ottenere giustizia certa in tempi rapidi e senza spesa e di questo sono tutti grati agli autori.

Ieri, ad esempio, sul sito di "Striscia la Notizia", è comparso un sondaggio coloratissimo dal titolo “Secondo voi Fratoianni e Bonelli devono dimettersi?”. La risposta è stata plebiscitaria con un 97% di “sì” e solo un 3% di no, peraltro probabile effetto del parentado sotto Natale. Striscia si è particolarmente occupata della vicenda a cui ha dedicato molte puntate. Ne abbiamo parlato qualche giorno fa anche su Affari. Il mitico “Pinuccio”, al secolo Alessio Giannone, l’inviato da “Bari vecchia”, ha fatto le poste ai Soumahoro’s seguendoli, inseguendoli e facendo loro tutte quelle domande scomode che gli altri giornalisti non possono o non vogliono fare.

Non entriamo volutamente nel merito della Soumahoroneide che è in continua ed esponenziale evoluzione giornaliera da mesi. Un fenomeno che dovrebbe interessare il recente Nobel per la Fisica Giorgio Parisi perché un tale flusso informativo non si era mai visto ma non per accanimento mediatico, come gli “amici del giaguaro” vogliono fare intendere, ma proprio perché ce di tutto e di più.

Dicevamo del risultato del referendum. Il risultato è chiaro: la responsabilità politica di quello che sta accadendo è di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Fratoianni aveva ricevuto esplicite segnalazioni sulla inopportunità di candidare Aboubakar Soumahoro anche da membri del direttivo nazionale del suo partito Sinistra Italiana e anche dal responsabile della Caritas pugliese don Pupilla ma ha scelto deliberatamente di ignorarli.

E di questo deve rendere conto politicamente in primis ai suoi elettori e poi anche al popolo italiano che non si sente certo rappresentato dal deputato di colore, famoso per aver profanato il Parlamento con degli stivaloni sporchi di fango (tanto pulivano poi gli inservienti, mica lui). Detto questo non si capisce proprio perché Fratoianni, già in passato al centro dell’attenzione mediatica per aver portato la moglie in Parlamento insieme a lui, non prenda nettamente e d’inesorabilmente le distanze da Soumahoro che attualmente, ricordiamolo, è solo autosospeso e si cucca i 15.000 euro netti più la pensione di indennità parlamentare.

Ne si capisce poi il fatto che anche Angelo Bonelli, leader dei Verdi, non disconosca immediatamente il deputato che sta trascinando il suo partito nel gorgo. Se il principale responsabile della candidatura di Soumahoro è Fratoianni allora Bonelli a maggior ragione deve disconoscerne immediatamente l’operato. Soumahoro va espulso ad horas dal gruppo e sarebbe bene anche mandarlo via dal Parlamento ma l’eccessivo garantismo italico non lo permette ancora. Nei Paesi normali si fa così per molto meno.

Se non agiranno velocemente i due politici rimarranno con il cerino in mano che gli ha donato il simpatico Soumahoro. Ora sarebbe bello che il mitico Pinuccio cominciasse a dare la caccia anche ai due deputati incalzandoli con i risultati clamorosi del referendum. Capiamo che sia Soumahoro che Fratoianni che Bonelli siano vinavillati alla poltrona ma la “questione morale” che sta sconquassando la sinistra in questi giorni impone rapide risoluzioni.

 

 

 

 

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