Tajani di lotta e di governo. Cosa sta succedendo nel centrodestra? Il pericolo di una guerra nucleare

Russia-Ucraina, rischio guerra nucleare se non si riesce a controllare Zelensky la tragedia è certa. Ma vale veramente la pena "morire per Kiev"?

Di Giuseppe Vatinno
Politica

Zelensky-Berlusconi, diatriba va avanti

“Tajani di lotta e di governo”. Questo potrebbe essere il titolo che riassume l’attuale stato di confusione che regna nel centrodestra italiano ed in Forza Italia in particolare. I fatti sono noti. La diatriba tra Berlusconi e Zelensky non solo non si è placata con la visita della Meloni a Kiev, ma è addirittura aumentata di intensità grazie all’atteggiamento sprezzante ed irriverente del comico ucraino.

La premier non ha potuto fare altro che rintuzzare l’inaspettato attacco abilmente preparato, ma nella trappola c’è caduta. Trappola addirittura doppia, perché nessuno aveva avvisato la diplomazia italiana della visita di Biden che ha inevitabilmente oscurato quella della Meloni. Una trappola che potrebbe costare molto al centro – destra che sta vivendo in questi giorni una situazione surreale con Forza Italia spaccata tra un ruolo ufficiale pro Ucraina e l’altro invece pro Russia.

Del resto queste sono le inevitabili contraddizioni a cui è esposto il governo che nell’animo è filorusso ma che per governare deve avere l’ok da Washington e Bruxelles, pena l’emergere immediato del passato “fascista” di Giorgia Meloni. Questo è il ricatto a cui deve sottostare l’esecutivo italiano e questa è la madre di tutte le contraddizioni a cui stiamo assistendo in questi giorni, in queste ore.

Infatti Berlusconi è un amico personale di Putin, Salvini girava per la Piazza Rossa con una maglietta con l’immagine di Putin stampata sopra e Giorgia Meloni è da sempre sovranista, il che vuol dire, non dimentichiamolo, essere pro Russia. La cartina di tornasole è che la Meloni è molto amica di Viktor Orban che a sua volta è molto amico di Putin. Da quando è al governo naturalmente ha azzerato qualsiasi riferimento al leader ungherese ma resta una mole imbarazzante di documentazione ed i selfie in cui i due si mostrano d’amore e d’accordo. Potremmo dire che la “regina è nuda” e non può più nascondere queste contraddizioni. In tutto questo il povero Tajani cerca di barcamenarsi in una situazione francamente surreale: da una parte dice che Forza Italia è con Zelensky e dall’altra Berlusconi lo bastona. Nel frattempo la Russia non perde l’occasione è sostiene a spada tratta Berlusconi.

Guerra Russia-Ucraina, rischio nucleare

La Meloni ovviamente non sa che fare e spera che il tempo passi e la situazione si raffreddi ma il carattere permaloso e infido del leader ucraino non le lascia alcuna tregua. L’Italia sta diventando sempre più il centro di interesse mondiale in questa guerra non voluta e che non è dell’Occidente. Tra l’altro, proprio in queste ore, il pericolo di una escalation devastante del conflitto è tragicamente reale con la Cina che si sta avvicinando sempre di più alla Russia, che è il suo “alleato naturale” contro gli USA. I focolai scoppiano ovunque: ora è la volta della Transnistria che potrebbe aprire un altro pericolosissimo fronte ad est con la Repubblica di Moldavia e la vicinissima Romania, membro della NATO. Il rischio di una Terza Guerra Mondiale Nucleare è molto presente e se non si riesce a controllare Zelensky la tragedia è certa. Ma vale veramente la pena “morire per Kiev”? Che interesse reale ha l’Occidente ad immischiarsi in quella che è chiaramente una guerra civile russa? Queste sono le domande che sempre di più si fa l’opinione pubblica Occidentale a cui i governi devono comunque rendere conto.

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