Taxi, guerra contro il decreto Omnibus: "Pronti a scioperare e bloccare tutto"
I tassisti sul piede di guerra contro il governo e il decreto Omnibus: "Pronti allo sciopero se Palazzo Chigi non modifica le norme sulle licenze"
Decreto Omnibus, i tassisti sul piede di guerra contro il governo
Torna l’incubo taxi. In attesa dell’uscita del decreto Omnibus, la categoria degli autisti minaccia di proclamare lo sciopero e bloccare così le città nel caso il governo non decidesse di modificare le norme sulle licenze.
LEGGI ANCHE: Pd, nasce la corrente dei "lettiani". Una grana in più per Schlein. Inside
Come scrive Repubblica, gli autisti delle auto bianche devono solo decidere se fermare tutto ora, nel pieno di agosto, periodo in cui le città sono per lo più deserte, oppure se aspettare settembre, quando riprenderà l’attività e il decreto omnibus, che sta per uscire da Palazzo Chigi, verrà convertito.
Non è servita a nulla, dunque, la riunione tecnica al ministero delle Imprese e del Made in Italy. La bozza di decreto che prevede la possibilità di concedere altre licenze, ma solo a chi è è già intestatario di un’autorizzazione, non piace ai tassisti. “Ci viene imposto di fatto il cumulo delle licenze per i tassisti e ce lo pongono come un regalo. Non vogliamo regali. Per noi è un cavallo di Troia e siamo contrari", dice Carlo Di Alessandro, presidente provinciale di Roma di Federtaxi Cisal.
LEGGI ANCHE: "Strage Bologna e caso De Angelis? Diritto al dubbio è legittimo". Commento
"Questo - spiega - innesca meccanismi di speculazione che non intendiamo avallare. Se vogliono darci delle compensazioni ci diano l'Iva agevolata per l'acquisto delle vetture, il credito d'imposta per l'acquisto del carburante, il riconoscimento delle malattie professionali e del lavoro usurante".
Non solo. A rincarare la dose è anche Unica Cgil: “Questo decreto così fatto non deve essere convertito in legge", dicono. E aggiungono: “Sciopero generale e mobilitazione sarà la nostra risposta".
Il governo di destra è riuscito a ricompattare tutte le sigle, dalla Cgil alla Ugl: "Un tassista in Italia può avere una licenza. Se passa il concetto che può averne due o più non va bene. Noi lo vediamo come un cavallo di Troia", dice il responsabile nazionale dell'Ugl Taxi, Alessandro Genovese.
LEGGI ANCHE: Rampelli e Gualtieri per Roma contro il governo? A rischio i fondi PNRR sulle periferie
E aggiunge “attenderemo il testo che uscirà dal Consiglio dei ministri per fare le nostre valutazioni. Gli strumenti per migliorare l’offerta ci sono già e sono in mano ai sindaci. Il cumolo delle licenze forse piace tanto ai politici che indicano il modello americano che sfrutta poveri lavoratori a beneficio delle multinazionali", sottolinea Genovese. Il problema per gli autisti delle auto bianche è che il cumulo delle licenze non sia la strada per aprire alle multinazionali, leggi Uber e non solo, per rastrellare autorizzazioni e inserirsi in maniera pesante nel mercato.