"Troppi soldi, li buttavo in pattumiera". Qatar-gate, Panzeri svela tutto

La rivelazione choc dell'ex eurodeputato fa capire l'enorme giro d'affari: "Ci davano 1 mln all'anno". Il retroscena sul furto in treno, sul Parigi- Bruxelles

Antonio Panzeri
Politica

Qatar-gate, Panzeri: "Li avevo divisi in due mazzette, ma..."

Lo scandalo che ha travolto il Parlamento europeo denominato Qatar-gate, si arricchisce di un nuovo capitolo che fotografa l'enormità della vicenda. Da quando il principale indagato, Antonio Panzeri, ha deciso di collaborare con la giustizia, ottenendo uno sconto di pena importante, da 5 a 1 anno di reclusione, stanno emergendo dettagli sul sistema di corruzione. Il Qatar - si legge sul Fatto Quotidiano - consegnava denaro in contanti ad Antonio Panzeri e Francesco Giorgi tramite "un uomo d’affari turco". È una delle rivelazioni che l’ex eurodeputato di Articolo 1 ha fatto durante i due interrogatori tenuti davanti agli investigatori della Procura federale belga. Panzeri ha ottenuto uno sconto di pena in cambio di una confessione piena sul presunto giro di corruzione messo in piedi dal Qatar per orientare i giudizi del Parlamento Ue sul tema dei diritti umani.

Il Qatar - svela Panzeri e lo riporta il Fatto - prevedeva un compenso di 1 milione di euro a testa per lui e per Francesco Giorgi per il 2018 e il 2019. Panzeri ha spiegato poi che la maggior parte dei soldi arrivavano tramite “un uomo d’affari turco e il suo avvocato a Londra”. Le mazzette erano numerose e tutte cash, al punto che nel 2021 Panzeri pensò di cambiare sistema, perché "aveva troppo contante e non sapeva cosa farne". Un problema così fastidioso che un giorno decise di "gettarne un po' in un bidone della spazzatura mentre tornava a casa" dopo uno scambio di denaro. Panzeri ha anche riferito un altro aneddoto: 15 mila euro in contanti gli furono rubati dalla valigia su un treno tra Parigi e Bruxelles, nonostante avesse separato il denaro in due mazzette nascoste in parti diverse del bagaglio.

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