Ucraina, Berlusconi si erga al di sopra di nani e ballerini e chieda la pace

Nessuno meglio di lui può aprire un serio dibattito sull’opportunità di fermare la carneficina in atto da più di un anno

L'opinione di Alfredo Tocchi
Silvio Berlusconi, 86 anni, già quattro volte presidente del Consiglio, oggi senatore della Repubblica
Politica

Ucraina: PPe contro Berlusconi, ma è ora della pace

Il PPE annulla il vertice a Napoli a causa delle dichiarazioni di Silvio Berlusconi: “Se fossi Premier, non avrei mai incontrato Zelenski”. Alla notizia dell’annullamento, il Cavaliere ha commentato: “Criticato perché chiedo tavolo di pace”. Naturalmente, il suo entourage si è affrettato a smentirlo, in un patetico tentativo di dimostrare l’indimostrabile.

Ora, per una volta, mi permetto un suggerimento: “Chieda un tavolo di pace”. Fino a oggi, non lo ha chiesto. E’ stato semplicemente ambiguo. Dopo i miei apologetici editoriali dei giorni scorsi, mi hanno scritto in tanti per darmi dell’illuso (o molto peggio…): “Ha 86 anni suonati, fa sentire la propria voce per ricordarci che è vivo (e per fare un dispetto a chi non lo ha voluto Presidente della Repubblica), ma non conta più nulla”.

Io non credo. Certamente si espone con prudenza per non nuocere agli affari di famiglia e lo capisco. Ma ritengo che per la lunga militanza politica, per la notorietà internazionale, per la relazione personale con Vladimir Putin nessun altro – almeno in Italia – possa meglio di lui aprire un serio dibattito sull’opportunità di fermare la carneficina in atto da più di un anno.

Giungono notizie allarmanti: 10.000 volontari polacchi si appresterebbero a dare aiuto agli ucraini forti di nuovi armamenti inviati dall’Unione Europea. Il tempo stringe, siamo a un passo dalla Terza Guerra Mondiale. Non mi illudo certo che Silvio Berlusconi sia un convinto pacifista, ma neppure che non abbia ben chiaro in mente quanto ho scritto già due volte: questa è la sua occasione storica e non si ripresenterà.

Parafrasando Bertrand Russell (non a caso, fu un convinto pacifista) “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è una prova del fatto che sia esatta”. Tutti coloro che alimentano la guerra convinti che sia l’unica opzione resteranno della loro opinione.

Ma davanti allo spaventoso numero di caduti, al numero di profughi e alle indicibili sofferenze patite dai civili rimasti io – a costo di ricevere altre mille lettere di insulti – insisto che un pacifista lo si vede quando c’è una guerra, in tempi di pace lo sono tutti. Io esorto il Cavaliere: “Prenda posizione subito, senza alcuna ambiguità”. Glielo chiedono esseri umani in balia di interessi geopolitici, persone trattate come carne da macello. Anche gli eroi si arrendono, primum vivere, è successo persino alla Azovstal.

Dimostri di non essere una reliquia, si erga al di sopra dei nani e delle ballerine della sua corte, soprattutto scriva a quei piccoli burocrati del PPE che se non verranno a Napoli sarà peggio per loro. La Storia non li conosce e non li conoscerà mai, se non (ma cumulativamente) come i politici più inutili e asserviti alle lobbies di tutti i tempi. Sarebbe bello se al gesto di Silvio Berlusconi seguisse un gesto analogo da parte di personalità della sinistra. Ma qui – ne sono consapevole – sto proprio sognando.

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