Ucraina, incognite Lega-Fi. Crosetto: "Conte cambia idea per convenienza".

Il ministero della Difesa potrebbe decidere di far votare in parlamento. Una mossa che metterebbe alle strette il M5s ma anche gli alleati di governo

Politica

Armi all'Ucraina? Il ministero della Difesa pensa al voto pubblico. Crosetto risponde a Conte

"L’esecutivo valuta in queste ore una mossa a sorpresa, capace di sparigliare. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, potrebbe decidere di desecretare – e dunque rendere pubblico - l’elenco degli armamenti destinati a Kiev. A quel punto, l’informativa sul decreto non si svolgerebbe davanti al Copasir, come accaduto finora, ma in commissione parlamentare o in Aula". Lo scrive oggi Repubblica, che sottolinea come "non si tratterebbe di un piano privo di conseguenze" perché tutte le forze politiche dovrebbero assumersi una responsabilità pubblica su un passaggio cruciale di politica estera e atlantica.

"Sul tavolo esiste anche l’opzione più estrema: quella di far votare il Parlamento. Per farlo, l’esecutivo dovrebbe decidere di abbandonare il format dell’informativa e optare per le comunicazioni. Sfidando Giuseppe Conte a dire no alla linea della Nato. E mettendo anche Silvio Berlusconi e Matteo Salvini di fronte al bivio: atlantismo, oppure una potenziale crisi di governo (oltre che diplomatica)", scrive sempre Repubblica.

Crosetto ha intanto dato un'intervista al Corriere della Sera: "Sembra l’intercalare di un bullo di quartiere più che il tentativo di dialogo tra persone rispettose delle istituzioni. Ma l’onorevole Conte può stare sereno: il ministero — non il ministro, che non dispone delle istituzioni ma le serve — seguirà le leggi come sempre".  E aggiunge: "Il ministro della Difesa sta facendo quello che lui e altri hanno deciso di fare dicendo sì ai 5 decreti per l’invio di armi decisi dal governo Draghi del quale i Cinque Stelle erano il maggior sostegno parlamentare. Se oggi ha cambiato idea è per altro".

Quell'altro, secondo quanto Crosetto dice al Corriere della Sera è "strumentalizzare il corteo e le ragioni delle associazioni pacifiste, che rispetto e comprendo e con cui sarò sempre disponibile a interloquire. Con Conte che non è interessato né al dialogo né al percorso coerente ma cerca solo di metterci su una bandierina e seguire la convenienza del momento, un rapporto politico serio è, francamente, complesso". 

Giuseppe Conte dice che ‘non mi devo azzardare’ a un nuovo invio di armi senza passare dal Parlamento. Conte può stare sereno, il Ministero, non il Ministro (che non dispone delle istituzioni ne’ delle organizzazioni, ma le rappresenta e le serve) seguirà le leggi come ha sempre fatto dalla sua istituzione in età Repubblicana. Per quanto riguarda l’invio di armi all’Ucraina, il Ministero sta dando attuazione e darà attuazione a quanto previsto dai 5 decreti già approvati in base all’autorizzazione data dal Governo precedente, il governo Draghi, sostenuto da una maggioranza di cui Conte ed il suo partito, i 5Stelle, erano il principale gruppo e sostegno in Parlamento”. Lo dichiara il ministro della Difesa, Guido Crosetto, replicando al presidente del Movimento 5 Stelle. 

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