Ue-Cina,Michel chiede a Xi di usare influenza con Russia per fermare guerra

Al centro del lungo colloquio tra i due leader il conflitto in Ucraina, le restrizioni anti-Covid ma anche la situazione delle imprese europee

Michel e Xi 
Politica

Ue-Cina, Michel chiede a Xi di usare la propria influenza con la Russia per fermare la guerra

L'Unione Europea si muove decisa, e chiede senza mezzi termini alla Cina di convincere il presidente russo, Vladimir Putin, a fermare la guerra in Ucraina. Un messaggio chiaro, insomma, che il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha rivolto al presidente cinese, Xi Jinping, durante il loro colloquio a Pechino durato circa tre ore "su tutti gli aspetti della nostra relazione", come si legge in un tweet.

 

 

La guerra in Ucraina, infatti, ha avuto un ruolo di primo piano nel confronto tra i leader: “Il presidente cinese ha chiarito che la Cina non fornisce armi alla Russia e che la minaccia nucleare non è accettabile e fortemente pericolosa" ha scandito il presidente del Consiglio Europeo in una conferenza stampa, al termine dei colloqui con Xi. Da parte cinese si registrano, però, pochi scostamenti dalle posizioni già espresse in passato: "Risolvere la crisi con mezzi politici è nel migliore interesse dell'Europa e nell'interesse comune di tutti i Paesi dell'Eurasia", ha replicato Xi, sottolineando l'importanza di evitare l'escalation del conflitto e dando il proprio sostegno per un ruolo maggiore dell'Ue nella mediazione, oltre a ribadire che la Cina "continuerà a svolgere un ruolo costruttivo a modo suo".

Ue-Cina, al centro dell’incontro anche le imprese, il mercato e le misure anti Covid

Sul dossier delle relazioni bilaterali, Michel ha poi puntualizzato che l'Ue vuole "relazioni più equilibrate", e più reciprocità con il partner asiatico, "senza dipendenze eccessive". Il dialogo sembra incagliarsi sulle aperture del mercato cinese, con Michel che denuncia le difficoltà delle imprese europee in Cina. "Dobbiamo identificare quali sono gli ostacoli concreti", ha detto il presidente del Consiglio Europeo, chiedendo un trattamento "alla pari". Pechino promette di proseguire lungo la strada delle aperture, ma auspica che l'Ue "elimini le interferenze e fornisca alle aziende cinesi un ambiente commerciale equo e trasparente". 

Uno spiraglio da parte di Pechino sembra poi intravedersi nel dialogo sui diritti umani, purché avvenga "sulla base dell'uguaglianza e del rispetto reciproco", ha detto Xi: nel corso dei colloqui con il presidente cinese, Michel ha affermato di avere parlato anche della situazione nello Xinjiang, dove il governo cinese è infatti accusato di violazioni dei diritti umani ai danni degli uiguri, ma del passaggio non c'è menzione sui media cinesi che hanno riferito dell'incontro.

La visita di Michel a Pechino giunge in un momento complicato, per le manifestazioni contro le restrizioni della linea di zero Covid del governo cinese, le più estese degli ultimi decenni e le più grandi da quando Xi si è insediato al vertice dello Stato, nel 2013. Proprio sul Covid-19, il presidente del Consiglio Europeo ha affermato che "le società europee sono pronte a dare i vaccini, se saranno approvati dalle autorità cinesi", e infine, a una domanda sulle proteste anti-lockdown, ha ricordato che la libertà di assemblea è, per l'Ue, "un diritto fondamentale, garantito da strumenti internazionali e dalle Costituzioni nazionali".

Ue-Cina, Michel da Xi per parlare di guerra, Covid ma anche di clima ed energia

Durante la visita c'è stato spazio anche per toccare i grandi temi globali, come il cambiamento climatico e la crisi energetica, e i temi regionali. L'Unione Europea ha un "forte interesse" per la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan e nel Mare Cinese Meridionale, ha detto Michel, sottolineando che "è importante promuovere la stabilità in Asia orientale", citando in particolare la Corea del Nord e il Myanmar.

Nonostante posizioni differenti, sia la Cina che l'Ue manifestano la volontà di continuare a parlarsi: Michel chiede che "i canali di comunicazione rimangano aperti e vengano usati in maniera efficace", mentre Xi chiede all'Ue di avere una "comprensione obiettiva e corretta" della Cina e si dice pronto a "mantenere la comunicazione e la consultazione in modo costruttivo".

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