Inflazione, Vincenzo Visco: "Il governo? Può fare ben poco...”
Inflazione, intervista all'ex ministro Vincenzo Visco: “Come lo choc petrolifero Anni '70"
Boom inflazione e caro energia, Vincenzo Visco: “E' come lo choc petrolifero degli anni '70, il governo può fare ben poco”
L'inflazione galoppa e la guerra in Ucraina fa schizzare i prezzi, non solo dei combustibili fossili, ma anche delle materie prime alimentari. “E' un duro colpo al potere d'acquisto del Paese, che rischia di durare ancora per molto”. Così, in un'intervista ad Affaritaliani.it, il professor Vincenzo Visco, economista, già Ministro delle finanze dal 1996 al 2000 e Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica dal 2000 al 2001.
Professore, la crescita del Pil rischia di essere “mangiata” dal boom dell'inflazione
"Questo è evidente. Abbiamo vari shock: quello energetico che già c'era prima e già aveva avuto un'influenza sui tassi di crescita che si potevano ridurre al massimo fino a un punto percentuale, anche se si trattava di stime ottimistiche. Adesso con la guerra chiaramente questo shock è maggiore. Poi c'è un problema di aspettative, di preoccupazione, quindi effetti ce ne possono essere, non solo in Europa, ma sull'economia globale”.
Il governo italiano come potrebbe muoversi per attutire questi effetti?
“Non c'è molto da fare. Questa è una botta sul nostro potere d'acquisto complessivo. Quello che il governo può fare è utilizzare risorse disponibili per attenuare un po' questo colpo sui settori più danneggiati, sia a livello di famiglie sia a livello di imprese. Di più non c'è molto da fare”.
Anche a costo di aumentare il debito?
“Qui non è questione di debito. Quello probabilmente sarà necessario farlo, perché le regole europee dovrebbe essere di nuovo allentate, però si possono trovare altre risorse. Bisogna intervenire molto più incisivamente sui guadagni delle compagnie petrolifere in questo periodo. Si è intervenuti sulle rinnovabili, ma non mi pare che si sia fatto molto sulle compagnie che fanno un mucchio di soldi. Quei miliardi possono essere recuperati e redistribuiti e poi si vede. Comunque è chiaro che siamo di fronte ad uno choc petrolifero come quello degli anni '70 del secolo scorso. A medio termine, nel giro di 2-3 anni possiamo fare qualche gassificatore, diversificare un po' le fonti, ecc... Ma non si possono fare miracoli”.
E' una situazione che dunque è destinata a protrarsi ancora per molto?
“A meno che non si faccia una pace rapida, duratura, che dia sicurezza a tutti. A quel punto i prezzi scenderanno e si avrà l'effetto opposto, cioè una spinta invece che una contrazione. Ma c'è molta incertezza”.