Consiglio regionale: Emiliano a Sergio Clemente: 'Urge un passo indietro'
Rinviata seduta del Consiglio regionale: il presidente Emiliano chiede al Consigliere Segretario, Sergio Clemente (Azione), di fare un passo indietro.
La seduta del Consiglio regionale è stata rinviata. In apertura dei lavori, il Presidente della Regione, Michele Emiliano ha chiesto al consigliere Sergio Clemente – assente dalla riunione odierna - “un passo indietro” dalle sue funzioni di Consigliere Segretario, nell’ambito dell’Ufficio di Presidenza, al fine di ripristinare la quota di rappresentanza indicata dallo Statuto nell’Organismo di governo del Consiglio.
Come si ricorderà, il consigliere Clemente era transitato, qualche settimana fa al neogruppo consiliare di Azione: schieramento che il presidente Emiliano, in quanto a capo della coalizione di governo, non considera facente parte della maggioranza che lo sostiene.
Pronta la replica del consigliere Amati che del gruppo Azione è componente oltre che Commissario regionale che ha ricordato come lo stesso Statuto preveda la sfiducia di un componente dell’Ufficio di Presidenza solo per “gravissimi motivi”, impossibili da ravvedere in un cambio di posizionamento politico visto lo Statuto prevedere che i consiglieri non abbiano vincolo di mandato. Approvato il rinvio, la seduta è stata sciolta La prossima riunione del Consiglio regionale è prevista per il 28 febbraio.
Con una nota diffusa i consiglieri regionali di CON Giuseppe Tupputi, Stefano Lacatena, Alessandro Delli Noci, Gianfranco Lopane e Alessandro Leoci, hanno commentato quanto successo in aula.
“Il chiaro-scuro di certa politica, talvolta, è costretto all’angolo dall’urgenza di fare chiarezza: i colleghi di Azione, che in diversi comunicati stampa si sono definiti di opposizione, sono ancora in tempo per scongiurare una bruttissima figura e dimettersi dagli incarichi che hanno ricevuto quando aderivano ancora al programma di governo della nostra coalizione".
"Oggi - si legge nella nota - si parlava del segretario d’aula: carica ricoperta da un consigliere di Azione, Sergio Clemente, traghettato all’opposizione insieme ai suoi colleghi di Gruppo, e siamo stati costretti a rinviare la seduta del Consiglio perché hanno creato un vero vulnus democratico".
"Ci dispiace che il centrodestra abbia colto l’occasione per incendiare il dibattito in politichese - hanno aggiunto dal gruppo CON - se c’è una lesione di quanto previsto dallo Statuto del Consiglio, riguarda tutti, minoranza inclusa. E se così non fosse, sarebbe ovvio per la maggioranza eleggere un proprio componente per rispettare le previsioni statutarie".
"Coerenza e dignità imporrebbero al Gruppo di Azione un passo indietro immediato e non il teatrino offensivo, delle istituzioni e dei pugliesi, che continuano a fare. Mentre, ogni giorno, esprimono pubblicamente disprezzo nei confronti della maggioranza e del suo presidente. Continuare ad occupare le poltrone, rinnegando una storia che gli ha permesso di conquistarle, è poco dignitoso".
"Siamo con il presidente Emiliano, che oggi ha fatto un discorso in aula degno di un grande leader hanno concluso i consiglieri CON - che richiama tutti al primato della Politica e al coraggio di compiere delle scelte e assumersene il peso. Ai colleghi di Azione ricordiamo quanto scriveva il filosofo Baltasar Gracian: “Non aspettare di essere un sole che tramonta”. Perché è quella la meta di chi cammina sempre sul filo dell’’ambiguità e dell’opportunismo”.
Anche la consigliera regionale Antonella Laricchia (M5S furi dalla maggioranza) è intervenuta con altra nota: “Se avessi avuto la possibilità di intervenire in aula oggi, avrei svelato un segreto a tutti i consiglieri regionali: l'essere in maggioranza o in opposizione non lo decide il singolo consigliere regionale, o la forza politica o, meno che mai, un consigliere per un altro consigliere. Questa decisione la prendono gli elettori, al momento del voto, mandando in maggioranza la coalizione che vince e all'opposizione quelle che perdono. Tutto il resto è trasformismo: sebbene ne vediamo tante non dobbiamo assuefarci a questo tradimento degli elettori, le cose vanno chiamate con il loro nome".
"Dunque, tutti i consiglieri eletti nella coalizione di Emiliano hanno il diritto di restare in maggioranza - ha sostenuto Laricchia - perché legittimati dal voto popolare. Per lo stesso motivo io resto all'opposizione, nonostante la scelta differente della forza politica con cui sono stata eletta (scelta spregevole, ma questo l'ho ampiamente commentato e oggi aggiungo fallimentare come ha dimostrato l'esito elettorale in Lombardia dove il M5S, presentatosi in coalizione con il PD, è passato da 13 a 3 eletti)".
"Lo spettacolo di oggi in aula di Michele Emiliano è stato imbarazzante: un Presidente sempre assente sui temi della vita quotidiana dei pugliesi, ma in primo piano sulle sue questioni personali; isolato, ma purtroppo non abbastanza, nel suo delirio; abile ad adulare l'opposizione, e al tempo stesso minacciarla, per ottenere le firme necessarie alla sua mozione di sfiducia; pronto a tenere in ostaggio un'aula intera per una sua personalissima guerra oggi contro Azione, domani contro chissà chi. Per fortuna, sono ben oltre il primo trimestre di gravidanza perché gli attacchi di nausea, che oggi ho avvertito in aula, non mi avrebbero lasciato scampo.”
Mentre il presidente del gruppo PD, Filippo Caracciolo, ha sottolineato come: “Il funzionamento dell'ufficio di presidenza del Consiglio regionale non è un gioco. Serve che, nel rispetto dello statuto, si ristabilisca il naturale equilibrio tra maggioranza e opposizione e, allo stesso tempo, è necessario che si agisca con coerenza. Il consigliere Sergio Clemente è, da oggi a tutti gli effetti, un membro dell'opposizione e per questo motivo le sue dimissioni dovrebbero essere consequenziali. Bene ha fatto il presidente Emiliano a sollevare una questione delicata e fondamentale per il funzionamento stesso del consiglio regionale”.
“In politica – ha spiegato Caracciolo - quello che serve è la coerenza, non l'opportunismo. Il consigliere Clemente rappresenta un gruppo, quello di Azione, in aperto contrasto con quelle che sono le politiche della maggioranza, e la sua permanenza in un ruolo così delicato rappresenta una violazione dello Statuto regionale. Chi parla di briganti o politica della malavita dovrebbe riflettere innanzitutto su questo”.
“La maggioranza - ha proseguito il presidente del gruppo Pd - è chiamata a ristabilire il necessario equilibrio. Qualora il consigliere Clemente dovesse decidere di restare al suo posto si procederà con la votazione del nuovo componente dell'Ufficio, che andrà a sostituire Giandiego Gatta eletto alla Camera in Forza Italia. A tal proposito, spiace riscontrare come, nonostante avessimo espresso la volontà di andare in soccorso della minoranza, nel rispetto delle sue prerogative, il centrodestra sia arrabbiato quanto Azione”.
“Abbiamo chiesto alla Presidente del Consiglio di convocare subito una conferenza di capigruppo per il 28 febbraio, in cui è stato già sancito che si terrà la prossima seduta del Consiglio regionale. Questa - ha concluso Caracciolo - è una vicenda che va oltre l'aspetto giuridico. Non è da persone d'onore mantenere il posto che si è ottenuto grazie ad un altro posizionamento politico precedente. Il consigliere Clemente ed il suo gruppo siano consequenziali”.
Sulla medesima linea le dichiarazioni dei componenti del gruppo "Per la Puglia": Sebastiano Leo, Saverio Tammacco, Mauro Vizzino: "È un diritto dei cittadini pugliesi, degli elettori, quello di sapere in quale schieramento politico si pongono i membri del Consiglio. Nel caso specifico i consiglieri del gruppo Azione – Italia Viva, passati all’opposizione, non hanno mostrato coerenza rispetto alla scelta compiuta continuando a mantenere gli incarichi istituzionali ottenuti quando facevano parte della maggioranza".
"La questione è etica prima ancora che politica. Il gruppo "Per la Puglia" condivide pienamente la linea del Presidente Emiliano che è quella del rispetto delle regole e dell’osservanza dello Statuto che stabilisce equilibrio di rappresentanza tra maggioranza e minoranza. Equilibrio che oggi manca. Riprenderemo subito le attività istituzionali e saremo presenti il 28 febbraio nel Consiglio regionale sulle leggi. I cittadini non possono più aspettare. Auspichiamo il ripristino delle regole e il rispetto delle istituzioni".
Diversa la nota dei consiglieri regionali dei Gruppi di centrodestra Fratelli d’Italia, Forza Italia, La Puglia Domani e Lega: “Un regolamento di conti fra Emiliano e Amati, tutto interno al centrosinistra, ha paralizzato oggi i lavori del Consiglio regionale, rinviato per l’ennesima volta senza alcun risultato per i pugliesi. Il presidente ha parlato di rispetto, di rappresentanza, di dignità. Tutte parole, contraddette dai fatti: si bloccano i lavori per un puntiglio, per un braccio di ferro, ma soprattutto un gioco di poltrone".
"E così Emiliano ha detto in aula: 'Fino a quando non viene ristabilito un equilibrio politico all’interno dell’Ufficio di Presidenza il Consiglio non si farà'. Tradotto: è il ‘padrone’ della massima assise regionale. Abbiamo una notizia per il presidente della Giunta: un’istituzione rappresenta la comunità ed è cosa pubblica, non è il condominio di nessuno. Siamo sbigottiti dinanzi a tale e tanta tracotanza di chi pensa di comandare anziché governare. L’ennesima brutta pagina politica a firma di Emiliano ed è bene ricordargli, ancora una volta, che la Regione e il Consiglio regionale esigono rispetto”.
Mentre il Capogruppo dei Popolari con Emiliano, Francesco La Notte, e l’Assessore al Personale-Contezioso, Gianni Stea hanno ribadito: “I colleghi di Azione stanno dando uno spettacolo degno della peggiore politica, quella distante dai cittadini e quella, che senza troppi giri di parole, se ne frega degli stessi. Sono opposizione? Allora lascino tutti gli incarichi avuti quando ancora militavano politicamente nei partiti che aderivano al programma che ha confermato il Presidente Michele Emiliano a capo della Regione Puglia e senza alcun contributo elettorale dai supporter di Calenda e Renzi".
"In politica ci vogliono innanzitutto onestà e dignità, siamo senza parole per il vulnus procedurale ma ancora prima democratico che si è creato in Consiglio regionale a causa del Segretario d’aula. Nessuno osi più meravigliarsi se poi i risultati sono quelli, locali, di una seduta di Consiglio rinviata e, ancor più gravi, nazionali dove, come le recentissime elezioni regionali in Lazio e Lombardia dimostrano, la stragrande maggioranza degli elettori ha disertato le urne”.
(gelormini@gmail.com)
-------------------------
Pubblicato in precedenza: Elezioni, Emiliano: 'Maggioranza coesa in tutta la regione'