Ex-Ilva/Mittal, fuoco di fila sulle intenzioni non manifeste del Governo
I timori sulla svendita di un asset fondamentale dello Stato alimentano il fuoco di fila sull'operato non manifestato del Governo.
Il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, torna ad attaccare il Governo sul futuro 'nebuloso' dell'Ex-Ilva di Taranto: "Nelle scorse settimane, con un'interrogazione, avevamo chiesto al governo di chiarire la situazione dello stabilimento Ilva di Taranto. E chiedevamo conto di un memorandum sottoscritto dal ministro Fitto e ArcelorMittal, che rendeva carta straccia tutti i progetti di rilancio e conversione della produzione siderurgica di quello stabilimento. Di questo memorandum, nel corso dei loro incontri con il governo, hanno chiesto conto anche i sindacati a cui era stato garantito che il memorandum non esisteva".
"Oggi scopriamo che il memorandum esiste - afferma Boccia - e che il ministro Fitto si è mosso, nonostante gli imbarazzati comunicati di Palazzo Chigi, in totale autonomia. A questo punto vorremo sapere cosa ne pensano i ministri competenti per materia e sempre più silenti, Giancarlo Giorgetti all'Economia e Adolfo Urso alle Imprese".
"Oggi abbiamo la conferma che il governo non solo ha mentito su Ilva - ribadisce Boccia - ma che a tavolino ha deciso di uccidere qualsiasi speranza di sviluppo e ripresa dell'impianto di Taranto, svendendo un asset fondamentale dello Stato e spegnendo qualsiasi possibilità di decarbonizzazione, unica strada per la riconversione. Si tratta di un comportamento irresponsabile da parte del governo che ne dovrà dare conto al Parlamento, alle famiglie e ai cittadini di Taranto".
Anche il Segretario regionale del PD, Domenico De Santis parlando di "Mistero Fitto sull'Ex-Ilva", è tornato sul tema: "Avevo chiesto a gran voce l’intervento di Giorgia Meloni, affinché affrontasse in prima persona la vertenza ex Ilva. Oggi sono costretto a tornare sull’argomento perché, leggendo i giornali, la questione tende a tingersi di giallo visto che si parla di una trattativa segreta tra il ministro Fitto e Arcelor Mittal all’insaputa di Invitalia che è il socio pubblico di Acciaierie d’Italia."
"Questo accordo condanna una città all’immobilismo industriale - aggiunge De Santis - perché il governo con questa operazione praticamente sta svendendo un asset fondamentale del Paese, annientando ogni possibilità di decarbonizzazione e riconversione.
"Visto che il ministro Fitto ha scavalcato i ministri competenti Urso e Giorgetti - conclude De Santis - torno a chiedere alla Presidente del Consiglio di intervenire. Mi unisco alla preoccupazione dei sindacati e chiediamo una rapida operazione verità".
E il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (PD) rincara: “La comunità tarantina ancora una volta ignorata e maltrattata sulla vicenda dell'ex Ilva. Le notizie sull'accordo tra Fitto e Arcelor Mittal al di la dell'imbarazzo che dovrebbero generare nel Governo di centrodestra, accendono il forte timore che questa scelta possa affossare definitivamente le speranze di una comunità intera.Taranto è stanca di promesse e rinvii. Taranto sta provando ad avviare nuovi percorsi di sviluppo e di crescita culturale e sociale. La decarbonizzazione, la transizione ecologica ed energetica, sono un pezzo importante di questo processo, in linea con gli obiettivi del PNRR. Ma alla luce degli ultimi eventi è lecito chiedersi: che tipo di accordi ha stretto Fitto? La decarbonizzazione è ancora un asset prioritario? Che fine faranno gli impegni per le bonifiche e le risorse del Cis Taranto?"
"Continuare a mettere a disposizione miliardi per la ricapitalizzazione, nonostante la stessa Invitalia stia mettendo in luce gravi mancanze da parte dell’azienda - prsegue Di Gregorio - e senza un progetto serio di riconversione degli impianti, è un vero e proprio smacco all’intero Paese. È il momento di parlare chiaro e di porre un freno a questa messinscena: non possiamo accettare che il futuro dei cittadini di Taranto continui a essere bistrattato e svenduto”.
(gelormini@gmail.com)
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Pubblicato in precedenza: Ex-ILVA, Boccia (PD): 'Il Governo chiarisca cosa sta facendo per Taranto'