Via Appia - Regina Viarum candidata a Patrimonio tutelato dall'UNESCO

Firmata alle Terme di Diocleziano a Roma la candidatura ufficiale della Via Appia all’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO

Appia Regina Viarum
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Firmata alle Terme di Diocleziano a Roma la candidatura ufficiale della Via Appia all’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Il progetto, per la prima volta promosso direttamente dal Ministero della Cultura, vede 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 tra Province e Città metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 università italiane e straniere unite dalla volontà di dare il giusto riconoscimento alla Via che ha creato, consolidato e costruito per millenni le relazioni fra Mediterraneo, Oriente e Africa.

"Un grande progetto sulla “Regina delle Vie” - ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - che accomuna le Regioni del Sud intorno alle proprie radici più nobili - intrecciate tra Roma e il Mediterraneo - e le proietta nel futuro, riconoscendone il valore di patrimonio dell’Umanità".

"Un viaggio che partiva da Roma - ha sottolineato Eiliano - fino ai piedi delle colonne romane della Scalinata di Virgilio a Brindisi.Un affaccio a Sud-Est per le rotte commerciali verso la Grecia e l'Oriente, ad avvalorare la posizione strategica della Puglia nel Mediterraneo".

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"La candidatura - ha precisato l'Assessore al Turismo della Giunta Regionale Campania, Felice Casucci - è un progetto, sì, di rigenerazione del territorio, ma anche di riorganizzazione di prospettive sociali ed economiche".

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Mentre il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, intervenendo a Roma, alle Terme di Diocleziano, alla cerimonia della firma del protocollo di intesa ha dichiarato:: "Una via che per duemila anni ha unito, e che con questa iniziativa potrà tornare a unire, più viva e funzionale che mai, le nostre ambizioni di sviluppo turistico e culturale, come Basilicata e come Mezzogiorno d'Italia".

Per Bardi, inoltre: "La tutela e la valorizzazione culturale e turistica dell'antica via Appia rappresentano, per le nostre regioni, azioni necessarie e lungimiranti opportunità.

La via Appia, come itinerario geografico, unisce non solo territori fisici, ma anche epoche storiche, con testimonianze 'materiali' e 'intangibili' rappresentative di vicende umane che hanno segnato la storia dell'Occidente".

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"Lavorare insieme al Mic per il riconoscimento del valore universale di questo percorso è e sarà, per la regione Basilicata - ha aggiunto Bardi - un ulteriore motivo di orgoglio e di responsabilità. Siamo consapevoli, infatti, di quanto importante sia la portata mediatica e promozionale connessa con la candidatura. Ma siamo altrettanto consapevoli della necessità che questo patrimonio sia tutelato e protetto, perché continui anche visivamente a segnare un tracciato lungo su cui si è costruita una parte importante della storia e della cultura Italiana, perlomeno di quella rivolta a Mezzogiorno".

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"E’ un percorso - ha concluso il presidente Bardi - che, se continuerà ad essere oggetto di studio e di intervento, non mancherà di riservarci piacevoli sorprese, come è avvenuto solo poco tempo fa, quando in prossimità di Palazzo San Gervasio (Potenza) è stato scoperto, quasi intatto considerata l'età, un ponte romano secondo alcuni - ha concluso il presidente della Regione Basilicata - appartenente proprio al tracciato dell'antica Regina viarum".

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“Un atto - ha dichiarato la consigliera delegata  alle Politiche Culturali Grazia Di Bari per la Regione Puglia Di Bari nel suo discorso alle Terme di Diocleziano - che giunge al termine di un lungo percorso promosso dal Ministero della Cultura e condiviso con 4 Regioni, tra cui la Puglia, e che ha visto coinvolti anche i Comuni, le Città Metropolitane, i Parchi, le Università e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. La Via Appia era una strada consolare, che collegava Roma con Brindisi, e che si snodava in un tracciato che nato per esigenze militari divenne, poi, una strada di grande comunicazione commerciale e di primarie trasmissioni culturali. Un tracciato conosciuto con l’appellativo di “Regina Viarum” poiché il poeta Stazio dedicò a questa Via una serie di testimonianze di valenza politica, economica e sociale che le valsero la sua millenaria fortuna".

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"Ancora oggi la Via Appia rappresenta un modello di ingegneria stradale romana - ha proseguito Di Bari - che costituisce il nerbo della viabilità in Europa e intorno al bacino del Mediterraneo. Una Via che è anche un percorso religioso – come la Via Francigena – che è un Cammino di fede e di incontro da valorizzazione e da mettere in rete in un sistema integrato. In tal senso, il percorso di pellegrinaggio è diventato metafora di un viaggio alla riscoperta delle radici dell’Europa, poiché permette di incontrare e comprendere le diverse culture che costituiscono la nostra identità comune".

"Su questi tracciati, infatti, si incrociano grandi e piccole comunità che custodiscono il territorio e lo straordinario patrimonio monumentale, storico e naturalistico in esso racchiuso. Un patrimonio da salvaguardare attraverso un turismo di qualità che punti ad esaltare le specificità dei luoghi minimizzando l’impatto con l’ambiente e, quindi, in ottica di sostenibilità favorendo percorsi e itinerari nella rete della mobilità slow, nell’ottica di una diversa forma di turismo “lento” e sostenibile, a misura d’uomo".

"L’investimento del Ministero della Cultura nel restauro e nella valorizzazione di alcune evidenze archeologiche situate lungo il percorso del tracciato della Via Appia - ha spiegato Di Bari - è ingente e si pone anche nell’ottica di rafforzare l’offerta di nuovi attrattori in grado di sviluppare in chiave culturale le aree interne attraversate".

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"Il sito ambisce a divenire uno dei più grandi Cammini Europei per la sua storia millenaria nella quale si incontrano storia e cultura stratificati nei secoli. Basti pensare che già nel 2016, infatti, il Ministero stanziò 20 milioni di euro a valere sul Piano “Cultura e Turismo” FSC 2014-2020 per il progetto “Appia Regina Viarum”; un intervento di ricerca, restauro e valorizzazione che ha riguardato l’Appia Claudia, ovvero il primo tracciato che da Roma porta a Brindisi. Quindi, un percorso che da anni è all’attenzione delle Istituzioni e che negli anni ha portato anche alla istituzione del Parco Archeologico dell’Appia Antica".

"La Via Appia Antica oggi - ha concluso Grazia Di Bari - è stata inserita nella lista annuale dei 25 posti ed esperienze del mondo del National Geographic, come meta da raggiungere nel 2023 per fare un viaggio nella storia nella più antica autostrada d’Europa. Il nostro auspicio è ri-trovarci qui insieme con un nuovo sito dello splendido patrimonio italiano inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco”

(gelormini@gmail.com)

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