Le Reti Museali Territoriali della Puglia a Paestum
Reti museali territoriali della Puglia. Di Bari: “Modello che sta dando un contributo decisivo nel promuovere i musei della regione”.
“Il modello gestionale delle reti museali territoriali sta funzionando con successo, dando un contributo decisivo nel promuovere la valorizzazione e lo sviluppo dei musei della regione”. Lo ha annunciato la consigliera delegata alle Politiche Culturali Grazia Di Bari nel corso del convegno ‘LA PUGLIA DEI MUSEI. IL PATRIMONIO SI METTE IN RETE’, organizzato dal Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia nell’ambito della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico a Paestum.
Al convegno sono intervenuti Aldo Patruno Direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Anna Maria Candela Dirigente Tutela e Valorizzazione dei Patrimoni Culturali della Regione Puglia, Marianella Pucci dell’Associazione Mecenate 90.
In totale sono 140 i musei che hanno aderito alle tre reti attualmente attive: Salento (Brindisi, Lecce e Taranto), AltApulia (Andria-Barletta-Trani e Foggia) e Terra di Bari (Città Metropolitana). Sono state avviate le prime attività di rete, compresi workshop di formazione, e entro il 2024 verranno completate le attività. Aderire comporta una serie di nuove opportunità di crescita e miglioramento per i musei e i luoghi della cultura.
Sono tre gli obiettivi principali delle reti museali: sostenere i piccoli musei nel raggiungimento dei livelli minimi di qualità richiesti dal DM 113 del 21 febbraio 2018, consentendo loro di entrare nel sistema museale regionale e nazionale; favorire l'economia di scala, mettendo a disposizione degli aderenti strumenti, risorse e conoscenze che consentano di sviluppare strategie di coinvolgimento dei pubblici e di valorizzazione del patrimonio culturale anche in chiave turistica; rafforzare il ruolo dei musei all'interno delle comunità locali. Grazie a una maggiore integrazione e interdisciplinarietà delle attività e dei servizi offerti, i musei superano l'isolamento e ottengono una maggiore legittimazione, riconoscimento e investimenti da parte delle amministrazioni periferiche. In questo modo, diventano veri e propri centri di aggregazione e punto di riferimento per la comunità.
“Attraverso la maggiore collaborazione e condivisione di esperienze - ha sottolineato Di Bari - possibile grazie alle reti territoriali, i musei possono garantire un'offerta culturale più integrata e interdisciplinare. Lavorare in sinergia vuol dire ottenere una maggiore legittimazione, riconoscimento e investimenti da parte delle amministrazioni periferiche. In questo modo questi luoghi diventano veri e propri centri di aggregazione e punto di riferimento per la comunità. Il percorso di costituzione delle reti museali si è sviluppato in diverse fasi, concluse con il percorso fondamentale del codesign, durante il quale i musei sono stati coinvolti attivamente nella creazione di una visione collettiva per la valorizzazione delle risorse culturali di ciascuna rete".
"È stato redatto un ‘accordo di valorizzazione’ che sancisce i valori condivisi e gli impegni delle amministrazioni comunali proprietarie dei musei. Questo modello - ha concluso Di Bari - sta raggiungendo gli obiettivi che ci eravamo prefissati e sta continuando ad avere sempre maggiori adesioni. Le reti museali territoriali della Puglia sono un tesoro da esplorare. Attraverso le Reti è possibile scoprire le storie delle persone che mantengono vivo il patrimonio culturale, trasformandolo in un deposito di significato per la comunità locale e per il Paese intero”.
(gelormini@gmail.com)