Puglia, 'Mandorla di Toritto': al via l'Organizzazione di Produttori
La soddisfazione di Fareambiente Puglia per la neo costituzione della Organizzazione di produttori (OP) “Mandorla di Toritto”.
"Mandorla di Toritto", al via l'Organizzazione di Produttori
Con una nota diffusa Benedetto Miscioscia, Coordinatore Regionale di Fareambiente Puglia, si felicita per la costituzione dell'Organizzazione Produttori (OP) 'Mandorla di Toritto'.
"Premesso che, quando si parla di ambiente - scrive Miscioscia - anche la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione del nostro patrimonio di biodiversità mandorlicola e dei sistemi produttivi, rientrano a farne parte con pieno diritto, Fareambiente Puglia esprime soddisfazione per la neo costituzione della OP “Mandorla di Toritto”, che si contraddistingue in particolare per la produzione della varietà Filippo Cea, che vede l’adesione di realtà produttive insistenti nelle Province di Bari e Bat".
"Un progetto meritevole di considerazione - sottolinea Miscioscia - atteso che la mandorlicoltura ha da sempre rappresentato uno dei comparti importanti che hanno contraddistinto l’agricoltura pugliese fino agli anni ’50, con una biodiversità incomparabile costituita almeno da un centinaio di varietà, che riteniamo meritevole di rilancio con le nostre principali varietà autoctone, soppiantate negli ultimi decenni da varietà “aliene” importate da altri paesi come Spagna e Stati Uniti d’America, ritenute più produttive".
"Puntare sulla valorizzazione delle nostre varietà autoctone e sulla qualità determinata per le loro particolari caratteristiche organolettiche e nutraceutiche - aggiunge Miscioscia - oltre che sul metodo dell’impianto tradizionale, è la strada giusta per fare sistema tra produttori animati dalla buona volontà di riproporre i valori e i sapori della nostra tradizione mandorlicola delle Murge con il suo caratteristico pedoclima, che ne connota la differenza sostanziale anche rispetto alla mandorlicoltura che fa ricorso a sistemi ad alta intensità d’impianto".
"L’auspicio - ribadisce Miscioscia - è che tale iniziativa possa rafforzare anche la potenzialità produttiva e qualitativa di tante altre varietà di mandorle che hanno fatto la storia produttiva passata di areali della Puglia, come quelli che hanno da sempre contraddistinto la Provincia Terra di Bari oggi identificata nell’Area Metropolitana di Bari e della Provincia di Barletta-Andria-Trani".
"Puntare su varietà locali , vedi la Filippo Cea, la Tuono e la Genco - conclude Benedetta Miscioscia - significa differenziare qualitativamente la nostra produzione di mandorle, che non deve rincorrere necessariamente l’obiettivo della quantità a tutti i costi, potendo così coniugare anche le esigenze legate alle richieste della transizione ecologica che, tra l’altro, punta ad ottimizzare sia i consumi delle risorse idriche ed evitare sprechi ormai inammissibili che l’utilizzo abusato di fertilizzati chimici".
(gelormini@gmail.com)