Teatro Piccinni - Bari 'I due gemelli veneziani' di Carlo Goldoni

“I due gemelli veneziani” di Carlo Goldoni al Teatro Piccinni a Bari, con esordio dedicato ai giovani.

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PugliaItalia

di Silvia Viterbo

“I due gemelli veneziani” di Carlo Goldoni al Teatro Piccinni. Esordio dedicato al mondo giovane, e sono tanti infatti i ragazzi che occupano i palchi del teatro. Proporre un’opera diciamo “datata” è una sfida che Walter Malosti, regista dello spettacolo con l’adattamento di Angela Demattè, vuole vincere.

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Reinterpretare Goldoni, usare il veneziano con un linguaggio “più birichino”, giocare con le figure di Pulcinella ed Arlecchino, far ridere con l’alternanza dei due fratelli, uno sciocco e l’altro furbo e vivace, che si inseriscono negli scambi amorosi e conducono ad equivoci e sviluppi imprevedibili.

I ragazzi applaudono al termine dell’opera, e noi apprezziamo la regia accurata, gli attori, i costumi, le scene, ma non siamo affascinati. È come se il linguaggio scenico dell’opera avesse perso coinvolgimento, non c’è intrigo, attesa, meraviglia.

C’è solo il pasticciare fra le situazioni sino al paradosso, tipico di Goldoni, farsesco anche quando conduce all’amore che è brutale, incestuoso, erotico e  persino alla morte. Bella la scenografia che parte dalla strada, per poi definire vicoli misteriosi e creare la scena, dove si consuma il prologo dell’assassinio della madre dei gemelli, curato il tutto, ma è  come se un testo così lontano da ogni messaggio morale da dare ai giovani, anche se rivisitato, non riesca a coinvolgere totalmente. La regia di Malosti è superlativa, perché crea situazioni visive pulite e affascinanti in cui gli attori si muovono sempre in maniera elegante  nonostante il caos situazionale.

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