Xylella, si lotta: dal Commissario alla maxi operazione 'salva ulivi'
CIA Puglia convoca a Bitonto gli Stati Generali dell’Olivicoltura Pugliese. Confagricoltura: serve cambio di passo, il Governo nomini un Commissario
Fuoco di fila di incontri ed eventi per fermare la diffusione della Xylella e difendere la produzione di olio extravergine Made in Italy, azioni volte a far scattare un maxi intervento di salvataggio per far tornare a vivere gli ulivi secolari attaccati dal batterio.
L'appuntamento è per martedì 21 marzo 2023 alle ore 10 nell'azienda "Patricia Laurora" sulla strada provinciale 34 a Carovigno, in provincia di Brindisi, una delle zone più colpite dalla Xylella. Un'operazione di rinascita che parte simbolicamente nel primo giorno di primavera, grazie a un'alleanza promossa da IKEA Italia con Unaprol, Coldiretti ed AzzeroCO2 nell'ambito della Campagna nazionale Mosaico Verde, con la partecipazione di CNR e Legambiente Puglia.
Con il batterio che continua a fare strage di piante in Puglia, avanzando pericolosamente e minacciando anche altre regioni d'Italia, la possibilità di restituire alla produzione gli alberi monumentali rappresenta un importante fattore di speranza per gli agricoltori Made in Italy ma anche per il patrimonio storico e ambientale rappresentato dagli uliveti pugliesi.
Nel frattempo, dalla sala congressi dell’Albergo internazionale, dove si è tenuto il convegno Rigenerazione agricola del Salento post Xylella, il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro, hanno chiesto al sottosegretario Patrizio La Pietra (FdI) che il Governo Meloni nomini un Commissario straordinario con pieni poteri, struttura e risorse economiche per affrontare l’emergenza Xylella in Puglia. La finalità è accelerare le strategie che la Regione in tempi ragionevoli non riesce ad attuare. Per Confagricoltura serve un “cambio di passo”, ripartire da una situazione di assoluto stallo per le aziende colpite dal batterio e riprogettare il futuro non in chiave emergenziale ma programmatica.
Davanti a una vasta platea di imprenditori agricoli è dunque partito da parte di Confagricoltura l’invito a salvare un territorio strategico per l’economia dell’intero Paese. Invito raccolto durante i lavori del convegno dal sottosegretario al Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. La Pietra è intervenuto dicendo che il problema Xylella e le proposte di Confagricoltura sono sul tavolo del governo e che condivide l’esigenza di una struttura dedicata e di maggiore celerità. Nel corso dell’incontro, che ha visto la partecipazione tra gli altri dei presidenti di Confagricoltura Brindisi Antonello Bruno e di Confagricoltura Lecce Maurizio Cezzi è emerso che la Regione Puglia non è in grado, con la struttura esigua che ha a disposizione, di portare avanti un Piano come quello sulla Xylella.
Inoltre è stata definita la necessità di nuove risorse economiche, almeno 1,2 miliardi di euro. Una somma ben diversa dai 300 milioni stanziati, goccia nel mare rispetto a tutto quello che è necessario per rigenerare il Salento. Tra i temi affrontati ancora la necessità di accelerare l’iter di autorizzazione di nuove cultivar di ulivo, la diversificazione varietale e una nuova gestione dei Consorzi commissariati.
La diffusione della Xylella, partita dalla provincia di Lecce, ha coperto gran parte della provincia di Brindisi, poi ha raggiunto il Tarantino e dal 2018 superato i confini della provincia di Bari. L'area interessata dall'infezione, come indicato da un'indagine recente, ha raggiunto una estensione di circa 750 mila ettari, rispetto ai soli 8.000 ettari inizialmente interessati.
Sul fronte barese, alla presenza dello stesso senatore Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario di Stato del MASAF (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste), per volontà di CIA Agricoltori Italiani di Puglia, a Bitonto si è svolta un’iniziativa configurata, a tutti gli effetti, come la convocazione degli ‘Stati Generali dell’Olivicoltura Pugliese’.
“Con il nuovo Governo, e con tutti gli attori della filiera, abbiamo la necessità di dare una svolta a un settore che da 10 anni, non solo a causa della Xylella, sta vivendo un momento di epocale difficoltà nella nostra regione”, ha dichiarato Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e di Italia Olivicola. L’evento si è tenuto nelle strutture di Finoliva Global Service Spa, che ha sede in viale Giuseppe Lazzati.
Titolo del convegno: “Rilanciare l’olivicoltura pugliese: dalla Xylella alle nuove opportunità”. A configurarlo come gli ‘Stati Generali dell’Olivicoltura Pugliese’, oltre alla presenza di Patrizio Giacomo La Pietra, è stata l’autorevolezza dei relatori e degli interventi: dopo i saluti di Benedetto Fracchiolla, presidente di Finoliva, interverranno: Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e di Italia Olivicola; Elia Pellegrino, presidente dell’Associazione Italiana Frantoi Oleari; Tommaso Loiodice, presidente dell’Unione Nazionale Associazione Produttori Olivicoli; Marco Cerreto, componente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. I lavori sono stati coordinati da Giannicola D’Amico, vicepresidente vicario di CIA Puglia. Le conclusioni affidate al senatore Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario di Stato del MASAF.
L’iniziativa è proseguita con un tour in alcune delle più grandi e importanti cooperative di produttori olivicoli di Bitonto, Ruvo, Corato e Andria, una delle aree più importanti dell’olivicoltura pugliese ed europea per numeri, qualità prodotta, capacità produttiva, export e innovazione.
“L’olivicoltura è un asse portante dell’economia pugliese, non solo in ambito agricolo, ma anche per l’importanza che assume a livello turistico e di rafforzamento del made in Italy con i suoi paesaggi rurali, i suoi valori culturali, l’evoluzione di una storia produttiva nel segno dell’innovazione”, ha detto Sicolo.
“A Bitonto - ha conclujso Sicolo - le associazioni dei produttori agricoli e quella dei frantoiani di tutta Italia hanno potuto esporre le proprie preoccupazioni e le loro aspettative direttamente ai rappresentanti del Governo nazionale e del Parlamento italiano. Per provare a costruire un’interlocuzione franca, proficua, per un confronto che dia l’avvio a una nuova fase per la nostra olivicoltura”.
Un nuovo Piano Olivicolo Nazionale che parta dalla Puglia; la nomina di un Commissario Straordinario con poteri e risorse per affrontare la tragedia Xylella; l'unione delle due attualmente esistenti in un'unica Organizzazione Interprofessionale di settore. Sono solo alcuni degli impegni presi a Bitonto, dal sottosegretario Masaf Giacomo La Pietra e dal deputato Marco Cerreto (Commissione Agricoltura della Camera) davanti a olivicoltori e frantoiani di tutta la Puglia convocati da Cia Agricoltori Italiani di Puglia e Italia Olivicola. Al centro del confronto, moderato dal vicepresidente vicario Cia Puglia Giannicola D'Amico e presieduto da Gennaro Sicolo leader di Italia Olivicola e presidente regionale Cia Puglia, soprattutto le problematiche attinenti alla Xylella e alla redditività in caduta libera per il settore.
“Nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto”, ha detto il sottosegretario La Pietra a proposito degli effetti del batterio, “ho trovato una situazione drammatica. Non possiamo più parlare di emergenza, sono passati 10 anni, occorre risolvere strutturalmente il problema Xylella. Il Governo deve intervenire”.
“Faccio mia la vostra istanza per la nomina di un Commissario Straordinario. Parlerò col ministro Lollobrigida appena tornato a Roma e spero di potervi dare risposte nel più breve tempo possibile. Il problema non è solo sulle risorse, ma anche sul come vengono utilizzate”.
Marco Cerreto, componente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, ha anticipato la volontà di incardinare – proprio in Commissione – un’indagine conoscitiva sull’attuale situazione inerente alla Xylella, alle difficoltà di avanzamento di azioni, ristori e fondi previsti e stanziati nell’ambito del Piano di Rigenerazione Olivicola.
Il convegno è stato aperto dai saluti di Benedetto Fracchiolla, presidente di Finoliva Global Service Spa, eccellenza assoluta del comparto olio i cui stabilimenti hanno ospitato l’iniziativa. A fare gli onori di casa, anche il sindaco Francesco Paolo Ricci che ha ricordato come circa il 50% dei bitontini fondino il proprio reddito pro capite sulla coltivazione dell’olivo e sull’intero movimento di occupazione e produzione legato alla filiera dell’olio extravergine. In apertura, Giannicola D’Amico, vicepresidente vicario Cia Puglia, ha ricordato come l’organizzazione abbia sempre avuto fiducia “Nella scienza, non nella fantascienza. Lo abbiamo detto fin dall’inizio che la Xylella non avrebbe atteso i tempi della politica, della giustizia e della burocrazia”.
I due autorevoli esponenti di Governo e Parlamento si sono confrontati con Elia Pellegrino, presidente dell’Associazione Italiana Frantoi Oleari; Tommaso Loiodice, presidente dell’Unione Nazionale Associazione Produttori Olivicoli; Gino Canino, vicepresidente di Italia Olivicola. Hanno incontrato gli olivicoltori di 5 tra le più importanti organizzazioni di produttori olivicoli: Oliveti Terra di Bari, APO Foggia, Terre di Ulivi, Assoproli e Aproli Bari. Presenti imprenditori olivicoli da Lecce, Brindisi, Taranto, Bat, Foggia e Bari.
“Oggi la Puglia rappresenta il 60% della produzione italiana di olio extravergine d’oliva, ma a questa straordinaria quantità e qualità produttiva non corrisponde un eguale peso sui tavoli nazionali e internazionali in cui risiede la governance del settore olivicolo”, ha spiegato il leader di Italia Olivicola e presidente di CIA Puglia Gennaro Sicolo.
“Occorre cambiare questo stato di cose e nel sottosegretario La Pietra e nel ministro Lollobrigida abbiamo trovato interlocutori attenti in tal senso. Apprezziamo la disponibilità mostrata dal sottosegretario La Pietra”, ha aggiunto Sicolo, “gli impegni assunti a Bitonto, di fronte a tutta la Puglia olivicola, possono e devono essere l’inizio di una svolta. Ciò che è successo nel sud della Puglia è spaventoso, in 10 anni si è passati da un’area di 25mila ettari colpita dal batterio agli attuali 750mila ettari, con 22milioni di piante d’olivo completamente ‘bruciate’ dalla Xylella, che avanza 10 chilometri l’anno. O riusciamo a fermarla oppure vedremo azzerare la nostra olivicoltura e, con essa, un’intera economia. La seconda ipotesi non è accettabile”, ha proseguito Sicolo, “per questo occorre una svolta, ed è necessario attivarla subito, con azioni concrete e un’accelerazione decisiva. Se facciamo passare ancora del tempo, non avremo più un settore olivicolo”.
(gelormini@gmail.com)