Al Comune di Roma la sinistra siede a destra: fine Covid, ora “facite ammuina”

La fine del distanziamento riorganizza le seggiole dei consiglieri. Il dubbio: ma i 5 Stelle sono di destra o sinistra? E il gruppo di Calenda?

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Roma

Succede a Roma: terminata l'esigenza di distanziare le sedute sugli scranni per i consiglieri in aula Giulio Cesare, dalla prossima settimana i singoli gruppi politici potranno di nuovo prendere posto negli storici scranni posti a destra o a sinistra dell'emiciclo.

E fin qui è nelle regole. Fino ad oggi infatti, le esigenze del distanziamento avevano reso necessario che, ad esempio, il gruppo di Sce o quello di Roma Futura, che rappresenterebbero l'ala più a sinistra della maggioranza, dovessero occupare i banchi a destra dell'emiciclo. E per un altro paradosso il consigliere Luparelli, sostenitore delle residenze agli occupanti, si è seduto sullo scranno che fu di Storace o, che Giovanni Caudo dovesse osservare i lavori d'aula fianco a fianco con i Renziani.

Calendiani e 5 Stelle uniti nelle poltrone

Non ultimo, sempre sino ad oggi, i Calendiani di Azione e i consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno lavorato fianco a fianco secondo una nuova geometria politica ispirata dal Covid. Passata l'emergenza la presidente del Consiglio Comunale, Svetlana Celli è ora alle prese con il rebus delle poltrone che ricorda la fake news sulla Marina Borbonica e il celebre “facite ammuina”. Tutto sommato sarà questo un criterio valido, vista l'esperienza pandemica ma sorge un dubbio: I 5 Stelle sono di destra o di sinistra? E vista la maggioranza del Consiglio comunale di sinistra, se dovessero mancare dei posti chi farà la svolta a destra?

La comunicazione della Celli ai capigruppo

E allora l'affaccendatissima assemblea degli eletti al Comune di Roma, giovedì scorso per risolvere il rebus ed evitare che Sinistra Ecologia venga di nuovo costretta a destra perché “estrema sinistra”, ha dato comunicazione ufficiale ai capigruppo del partiti. Oggetto: seggiole, ovvero poltrone e geometrie. Pare che il tanto ricercato accordo sia sfumato e alla prossima riunione del Consiglio Comunale si tenterà la via del “ballo della scopa”. Appena la Celli fermerà la musica, chi resterà in piedi andrà a occupare i “peggiori posti”.

(F. Car.)