Alemanno, “Meloni come Draghi: o cambia, o parte la nuova Destra del 10%”

L'ex sindaco di Roma chiede alla Premier un cambiamento: “Fuori l'Italia dalla Guerra, distanza dagli Usa e dalla Ue e salario minimo”

Gianni Alemanno
Roma

Gianni Alemanno che non t'aspetti ci prova: far incrinare la solidità della Destra di Giorgia Meloni, facendo tornare in auge il “modello romano della Destra Sociale”, quell'alveo in cui sono nati molti dei parlamentari ora al Governo e che il “sociale sembra l'abbiamo messo da parte.

L'ex sindaco di Roma ma anche ex ministro dell'Agricoltura, sfodera il sondaggio di Antonio Noto che dice chiaramente che la Meloni rischia di fare la fine di tutti i premier degli ultimi anni, perché gli italiani, “votano la proposta innovativa che sembra più credibile, poi non vedono nessuna sostanziale novità, rimangono delusi e vanno oltre. Anche Giorgia Meloni corre questo rischio se continuerà nelle sue politiche in continuità con quelle di Mario Draghi, dopo che è stata votata proprio perché era l’unica opposizione a quel governo. Noi rivolgiamo un appello alla premier perché attui una profonda revisione della sua linea politica, prima che tutto ciò accada. Deve portare l’Italia fuori dal conflitto in Ucraina, deve differenziare le sue posizioni da quelle del presidente Biden e della Commissione europea non sprecando le opportunità offerte dalla nuova Via della Seta, deve aprire al salario minimo e trovare un’alternativa credibile al reddito di cittadinanza, deve archiviare la confusa proposta di autonomia differenziata che rischia di spaccare definitivamente il paese".

Dunque un cambiamento e anche un'avviso-minaccia:

“Se tutto questo non accadrà, in autunno siamo pronti ad occupare quello spazio potenziale del 10% che il sondaggio di Noto ci attribuisce”.

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