Calenda bullizza Gualtieri: "Parla di sogni e Roma è indecorosa"
Il leader di Azione attacca duramente il sindaco dopo la sua intervista a Repubblica: "Prima di continuare con queste boutade, metti a posto un’aiuola"
Un attacco durissimo. Di quelli che sa fare solo lui. Con decisione e dritto al punto. Senza giri di parole Carlo Calenda asfalta con un tweet Roberto Gualtieri dopo la sua intervista a Repubblica. Una serie di annunci e proclami funambolici a metà strada tra il sogno e l'utopia. Troppo, decisamente troppo. Anche in virtù di quello che fino a oggi non è stato fatto.
Ecco allora che Carlo Calenda prende la palla al balzo e spara a zero sul sindaco, bullizzandolo verbalmente con ironia e precisione.
"Una presa per i fondelli"
"Da cittadino romano considero questa intervista non solo una presa per i fondelli insultante", scrive su X il leader di Azione, Carlo Calenda, commentando l'intervista nella quale elenca una serie di interventi migliorativi per la Capitale entro il 2030. Sì, avete letto bene: 2030, quando forse le macchine voleranno e la metro C dovrebbe esser terminata.
"Città indecorosa"
"La città è a livelli di abbandono assoluto. Decoro, trasporti, regolamentazione del commercio e del turismo, verde etc. Ogni promessa fatta sino ad ora si è dimostrata una balla: la città dei 15 minuti, la pulizia entro Natale, poi Pasqua etc, adesso spieghi che nel 2030 vivremo nel Giardino dell’Eden. Anche basta, prima di continuare con queste boutade, metti a posto un’aiuola", conclude Calenda.
Una comunicazione sbagliata
Sicuramente Gualtieri, che non brilla ai romani per simpatia ed empatia, è consigliato male. Malissimo. Non ne azzecca una e anche quando tenta improbabili operazioni simpatia il risultato è sempre il contrario. E' accaduto con il Gualtieri musicista: una volta, due, tre, dieci strimpellate di chitarra e alla fine, quando i commenti suoi social rasentavano le arance sul palcoscenico virtuale qualcuno ha avuto l'arguzia di togliere la chitarra dalle uscite pubbliche. Poi il Gualtieri romanista: trasferta in finale di coppa Uefa (e la Roma ha perso... quindi neanche porta bene). Poi conferenza stampa sullo stadio, altra conferenza sullo stadio, un'altra ancora, poi l'invito in Campidoglio dei vertici societari (sempre postati senza fare i conti che a Roma ci sono anche i laziali). Infine il capolavoro: la foto con Lukaku che gli regala la maglia al Colosseo, lo stesso Colosseo finito il giorno prima su tutti i giornali della terra per i topi che correvano tra le file di turisti. Altro schiaffone mediatico per il buon Roberto insultato in circa il 60% dei commenti.
Solo annunci
Ora l'intervista sulla città dei sogni. Sulla Roma che sarà, sui faremo, costruiremo, lettera o testamento. Tutto questo quando c'è Roma che fa schifo: rifiuti ovunque, degrado, insicurezza, mancanza di regole, traffico, cantieri aperti a pioggia. Per il resto, oltre ad annunci con il verbo futuro in maiscolo, nulla. Una città che brilla solo per i dati del turismo (Onorato Santo subito). Il resto è solo un grande faremo. Chissà se i romani preferisco le coniugazioni al futuro o preferisco il tempo presente.