Da Mondadori a Amazon: all'indice i responsabili della morte delle librerie

Il monologo teatrale dell'editore romano Fabio Croce diventa un atto d'accusa feroce contro il sistema dell'editoria. E si scalda il movimento

di Patrizio J. Macci
Roma

Sold out e standing ovation per il monologo La Passione per i libri dell'editore Fabio Croce al teatro Documenti. Un appuntamento "carbonaro" nel quale sono state gettate le basi di un nascente movimento di protesta che a giorni sarà reso fruibile a tutti su youtube. 

Per chi ignorasse lo spazio di cui si parla, si pensi che il teatro è scavato nel cuore del Monte dei Cocci e si accede scendendo nel ventre della collina del quartiere Testaccio. La suggestione di aver assistito a qualcosa di “vietato” grondava dagli spazi che sono stati calcati dai protagonisti del teatro italiano.L’agonia inarrestabile della cultura è atterrata per la prima volta su un palcoscenico. I nomi e i cognomi dei responsabili di un libricidio ancora in corso declamati ai quattro venti.

Il monologo dell'editore romano

L’interprete del monologo è un editore e libraio doc nelle cui vene scorrono caratteri a stampa: Fabio Croce, ultimo rappresentante della dinastia di librai romani, editore dal 1997. Croce ha diretto i suoi strali verso il processo di trasformazione che ha subito il mondo dell’editoria dal 1989 (lodo Mondadori) fino all’arrivo della corazzata Amazon che ha sparigliato il gioco.

Perché le librerie indipendenti stanno cadendo tutte, perché la piccola editoria è stata svuotata dal significato della sua esistenza? Nessuno è stato risparmiato nel monologo appassionato e furioso di Croce, che del valore dei libri conosce vita, morte (resurrezioni!) e miracoli.

Andreotti firmava le copie una ad una, poi Amazon

Si parte da Giulio Andreotti che firmava personalmente decine di copie ognuna con una dedica differente per le festività natalizie, agli scrittori che imploravano di poter esporre la copia dell’ultimo libro nelle vetrine delle librerie Croce. Un mondo che è stato nuclearizzato e del quale non rimane neanche la polvere.Il sistema distributivo - ha raccontato l’interprete - è in mano a due grandi gruppi: Mondadori e Messaggerie Libri, che hanno strozzato la piccola imprenditoria di settore. Di fatto l'hanno espropriata di ogni possibilità di sopravvivenza.

Il libro trasformato in un contenitore: scrivono tutti nessuno legge

Poi è arrivata Amazon, e dopo?Il libro ha ancora il valore culturale che ha avuto nel corso dei secoli? Croce sostiene di no, il libro è diventato un contenitore, il medium di autori che poco hanno a che vedere con la cultura e il sapere: cuochi, ballerini, intrattenitori, tutti scrivono ma nessuno legge. Basta guardare le classifiche di vendita per rendersi conto dell’orrore nel quale è precipitato la cultura italiana. Quello di Croce è stato un incipit, si spera che i piccoli editori italiani collaborino nella scrittura delle altre pagine.

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