Guerra del Latte: Latte Sano e i Benetton vogliono bersi la Centrale di Roma
Nuova puntata nella novela della privatizzazione della Centrale del Latte. Latte Sano ci riprova insieme alla Maccarese Spa della famiglia Benetton
Roberto Gualtieri? Sono contento di avere il sindaco come collega Lattaio”. Dopo il ritorno della Centrale del Latte sotto il controllo del Comune di Roma, si prepara la cordata per la sua “nuova privatizzazione”. A lanciarla è Marco Lorenzoni, presidente di Latte Sano. Partner finanziario del progetto la Maccarese Spa, l'azienda agricola più grande d'Italia sotto il controllo della famiglia Benetton.
Sul latte fresco dei romani si prepara una seconda battaglia con due fronti sovrapposti: da un parte il Campidoglio che ha appena ripreso il controllo della Centrale di Casal Monastero, dall'altra due gruppi privati con la Latte Sano eterno concorrente di Centrale e, a sorpresa la Maccarese Spa, l'ex gigante agricolo dell'iIr, ceduto alla famiglia Benetton che ha trasformato i 3200 ettari nell'oro di Roma e che produce oltre 57 mila litri di latte fresco di alta qualità e, da sola, ha una quota di mercato pari al 15% del consumo giornaliero.
I tre contendenti uno di fronte all'altro alla festa della Coldiretti
Nel corso della tre giorni Coldiretti al Circo Massimo, i tre giocatori si sono ritrovati l'uno di fronte l'altro per un confronto apparentemente pacifico ma che aveva un solo scopo: capire le intenzioni di, Coldiretti Lazio e Regione Lazio per capire per quale competitor potrebbero tifare. Ma perché il latte di Roma è così importante? Intanto perché l'Italia è l'unico Paese in Europa dove esiste il “latte fresco”, cioè il prodotto vaccino che viene pastorizzato entro 48 ore dalla mungitura e poi può essere conservato per circa 6 giorni. E' un unicum alimentare, un prodotto naturale essenziale per la crescita da tre anni in su e a Roma è una tradizione, tant'è che se ne fa un largo consumo per un mercato nazionale che vale 6,5 mln di euro l'anno con Roma in testa nella classifica dei consumi.
Il business del "latte fresco", un unicum made in Italy
Ovvio che il business romano fa gola e se prima era diviso tra i francesi di Lactalis che avevano acquisito il marchio Parmalat e quindi l'ex Centrale del Latte del Comune e i privati, col ritorno dell'impianto di Casal Monastero sotto il controllo del Comune, si è riaperta una battaglia iniziata col bando Rutelli per la privatizzazione e un contenzioso durato 24 anni e 36 sentenze che hanno annullato la privatizzazione, si riaprono i giochi. E Latte Sano uscito perdente dalla gara, si rifà avanti. A riaprire i giochi per il controllo della produzione e distribuzione di “fresco” è Marco Lorenzoni che senza mezzi termini si dice “pronto ad acquistare la Centrale”. Ma con quali soldi. E qui entra in gioco la Maccarese Spa con l'amministratore delegato, Claudio Destro che, di fronte alla domanda “se parteciperebbe con Latte Sano all'acquisto della Centrale di Roma, si lascia sfuggire un “perché no”.
Il ruolo di Coldiretti con Granieri e Regione Lazio con Righini
E Coldiretti Lazio e Regione Lazio? Davide Granieri ha chiarito subito la posizione di chi sostiene gli allevatori, auspicando una specie di patto tra i due grandi trasformatori a “beneficio dei consumatori”, e chiedendo a gran voce la nascita di una specie di “parmigiano o grana” in grado di assorbire quota parte della produzione per evitare sprechi e massimizzare la produzione di latte con un prodotto diversificato “a lunga conservazione”. E la Regione? “Per ora annuncia un sostengo al “prodotto” fresco, con l'assessore Righini che si tiene prudentemente lontano dalla grande manovra privata.