“Il jazz è nato in Sicilia”. Lino Patruno scrive a Mattarella che plaude

All'Alexanderplatz torna il duetto con Franco Nero: i due ultra-ragazzini le suonano e le cantano alla Terza Età. La risposta di Mattarella è in una teca

Roma

Quello che non sanno gli esperti di jazz è che è nato in Sicilia, “precisamente a Salaparuta”, e se lo dice Lino Patruno che insegna “storia del jazz” c'è da crederci. Musica nera per eccellenza, il jazz come lo conosciamo porta la forma di Girolamo La Rocca, partito da Salaparuta ai primi del '900 per tentare la fortuna negli States sin ad incidere nel '17 il primo disco jazz della storia.

E' un fiume in piena Lino Patruno, l'uomo col benjo che improvvisa una jam session nel tempio romano dell'Alexanderplaz, in un anonimo lunedì sera piovoso a Roma.

Con Franco Nero si rinnova la coppia che suona e canta

 

Classe 1937, ai suoi 87 anni gliela canta e gliela suona a ritmo di jazz, blues e bossanova, da seduto domina il palco, dà i tempi alla band e invita per un duetto vocale inedito Franco Nero, altro “vecchietto” che a 81 anni potrebbe far rimanere senza lavoro decine di geriatri ed esperti della Terza Età. I due hanno in comune la colonna sonora del film Forever Blues e spesso e anche tropo volentieri si divertono a duettare straziando le band a colpi di jazz&blues e ridono da pazzi a chi li guarda con gli oschi spalancati.

Prima Patruno ha sfoderato il cavallo di battaglia del Jazz made in Sicily per il quale ha scritto una lettera al preside Mattarella che ha subito risposto. “La sua lettera – dice con orgoglio Patruno – è sotto vetro in una teca”. E' un'altra delle perle che arricchisce la Lino Patruno Foundation https://www.linopatrunofoundation.org per la promozione della storia del jazz ì, del teatro e del cinema.

Fotoservizio di Amodio Sarcinella

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