La Roma che non sai, la città che non c'è nelle guide. Firmato Fabio Isman

Isman fa rivivere in sette piccoli capolavori, sette luoghi da non perdere, sette personaggi dimenticati e sette date

di Patrizio J. Macci
Roma

Fabio Isman è un “romanista” doc, studioso delle vestigia dell’Antica Roma che per quarant’anni ha raccontato la Capitale e le sue trasformazioni sulle pagine de Il Messaggero. Il suo libro è uno di quelli da infilare nella tasca della giacca o in borsa per poi partire per un viaggio nel tempo. Si può sfidare chiunque sulla scarsa conoscenza delle gesta, dei luoghi e dei personaggi che svela l’autore.

Monumenti sconosciuti, botole che come nel mondo di Alice nel paese delle meraviglie danno accesso ad un altro universo, un mondo apparentemente perduto salvo grazie al racconto. Perché quello che non c’è più può essere ridisegnato con il filo delle parole che è più tenace di qualsiasi malta, non si sgretola mai.

Quello che non c'è o latita nelle guide turistiche

E’ una Roma del passato che nelle guide turistiche è trattata superficialmente oppure latita. Imperatori e papi, santi e libertini, imprenditori e tribuni della plebe, dittatori e architetti, artisti, scrittori, nobili e popolani, soldati e psicoanalisti. Una città che si è trasformata ma ha mantenuto traccia di ogni cosa, l’ha solo sepolta nella memoria e spesso anche sotto metri di terra o sotto il pavimento di un edificio. Isman li fa rivivere in sette piccoli capolavori da non mancare, sette luoghi da non perdere,sette personaggi dimenticati, sette date da tenere in memoria, sette perdite dolorose che hanno amputato la capitale d'Italia. “Roma, non basta una vita” come recita il titolo di un altro libro celeberrimo ma proprio per questo c’è ancora l'ebbrezza di scovare curiosità sconosciute.

Come uscire dgli itinerari consueti

Per uscire dagli itinerari consueti e provare il gusto della scoperta, il piacere dell'insolito o dell'ignoto, l'autore disvela tanti piccoli e reconditi angoli della città: percorsi inediti per passeggiate curiose. Dall'ultima e mirabile fontana di Gian Lorenzo Bernini, ignorata da tutti, al chiusino stradale sull'Aventino, dove ci si può intrufolare nell'abitazione privata dell'imperatore Traiano, ancora totalmente affrescata; da una chiesa di Borromini, rimasta incompiuta, che custodisce una copia della Sindone e ora è un albergo di gran nome ai piedi del Gianicolo, al Grand hotel di via Veneto dove nella sala da ballo fanno capolino, dipinti in grandezza naturale, settantotto personaggi del bel mondo degli Anni venti. Un libro da leggere sette volte se non settantasette più una.

FABIO ISMAN
La Roma che non sai
IL MULINO 2023

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