Lazio, Rocca senza soldi. Aumenterà l'Irpef e chiede pure aiuto al Prefetto

La beffa: i debiti li ha fatti Zingaretti in 10 anni, ora tocca alla Giunta Rocca tartassare i cittadini per ripianare il buco

Roma

I conti della Regione Lazio non tornano e per Francesco Rocca si apre un 2024 da brivido. Carta e penna, insieme all'assessore al Bilancio, Righini, scrivono a sorpresa al Prefetto spiegano perché il fondo per la riduzione fiscale del 2023 non potrà essere rifinanziato. E perché dal gennaio 2024 l'Irpef regionale salirà al massimo di legge.

Ma cosa significa e perché il coinvolgimento della Prefettura di Roma? Come anticipato da affaritaliani.it, senza quei denari Regione Lazio sarà costretta ad aumentare l'Irpef portando il Lazio a diventare le regima dei territori tartassati tra tassa sulla sanità obbligata dal piano di rientro e Irpef all'aliquota più alta permessa dalla legge. E questo per un debito monstre lasciato da 10 anni di gestione Nicola Zingaretti.

E quando la Regione ha provato a cercare sul tema tasse un'interlocuzione con le organizzazioni sindacali per prima la Cgil si è rivolta al Prefetto paventando un ulteriore impoverimento dei cittadini già alle prese con l'inflazione. Da qui le necessarie spiegazioni che il centrodestra ha voluto consegnare al Prefetto.

La staffilata della Uil: "Non firmeremo mai l'aumento delle tasse"


 

E tra i sindacati più critici c'è la Uil di Roma e del Lazio. Scrive il segretario alberto Civica a proposito dell'accordo proposto da Regione Lazio e rifiutato con sdegno: “Un accordo senza risorse non è un accordo”. Abbiamo cercato una mediazione ma è stata vanificata proprio sul punto cruciale: l’impegno economico. La Regione non ha finanziato il fondo taglia tasse per il 2024 e propone uno pseudo accordo cercando l’avallo del sindacato in ciò che per noi è improponibile, ovvero l’aumento delle tasse. Non aver finanziato il fondo per l’anno 2024 significa un incremento annuo fino a 400 euro per i redditi tra 15 e 40 mila euro e significa vanificare gli interventi della finanziaria in controtendenza a quanto il governo nazionale dichiara continuamente. I cittadini del Lazio saranno probabilmente gli unici che non solo non riceveranno un euro dalla revisione delle aliquote previste nella finanziaria ma subiranno un aumento delle tasse proprio per quelle fasce più deboli che nella nostra regione vedono il 26% di persone a rischio di esclusione sociale e povertà.

Alberto Civica: "Siamo pronti a mobilitarci"

E l’assessore come può pretendere che la UIL possa firmare un accordo per il 2025 con un generico impegno della Regione a reperire risorse per diminuire le tasse sulle fasce più deboli?”, chiede il sindacalista, che si dice fortemente deluso da quanto proposto soprattutto in un contesto sociale in cui continua ad aumentare il precariato ai danni dei contratti stabili che, di contro, diminuiscono del 9%. “Come UIL ci dissociamo dalle scelte della Regione . La Uil responsabilmente continuerà a tentare di dialogare con la Regione ma nel contempo non rimarrà ferma ad aspettare ciò che la Regione deciderà e metterà in campo tutte le necessarie forme di mobilitazione".

La lettera di Rocca e Righini al Prefetto

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca e l’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini, hanno inviato, questa mattina, una lettera al Prefetto di Roma per spiegargli i motivi che hanno portato all’impossibilità di rifinanziare, nel Bilancio 2023, il fondo per la riduzione fiscale, e per annunciargli il metodo di lavoro che verrà attuato nel 2024, frutto di un accordo proposto ai rappresentanti delle associazioni sindacali e al momento già sottoscritto dalla Cisl.

Il presidente Rocca e l’assessore Righini hanno sottolineato come la Regione, sulla quale grava una mole di 22,3 miliardi di euro di debiti finanziari, in questi primi mesi di governo abbia dovuto risanare un disavanzo sanitario di 218 milioni, e un ulteriore aggravamento dei conti a seguito della parifica del Rendiconto 2022, la quale ha peggiorato il risultato di amministrazione di 170 milioni e censurato operazioni, parificandole con riserva, per ulteriori 103 milioni, per un totale di oltre 270 milioni.

Rocca e Righini hanno rassicurato il Prefetto sulla volontà da parte dell’amministrazione, nella programmazione 2024, di rifinanziare il fondo per la riduzione della pressione fiscale, ovviamente nei limiti delle risorse effettivamente disponibili, alleggerendo il carico fiscale delle famiglie più bisognose e delle imprese. A tal fine entro il mese di aprile 2024 dovrà essere definita la manovra fiscale per il medesimo esercizio, in modo da coordinare le politiche fiscali regionali con le modifiche intervenute a livello nazionale.

Il presidente Rocca e l'assessore Righini, infine, hanno smentito qualsiasi allarme sociale legato alla prossima manovra di bilancio e hanno specificato che l’amministrazione regionale continuerà a lavorare con la serietà che l’ha contraddistinta fin dal suo insediamento.

Regione Lazio, i conti di Rocca non tornano: si prepara la stangata Irpef - La giunta di centrodestra costretta ad aumentare le tasse per ripianare parte del buco lasciato da Zingaretti

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