Pantheon, nuova piazza delle proteste: in corso il sit-in degli universitari

Gli studenti universitari protestano con le tende davanti al Pantheon contro il caro affitti e per il diritto allo studio: cosa succede

Roma

Gli studenti universitari protestano davanti al Pantheon contro il caro affitti e per il diritto allo studio. Due tende sono state posizionate dall'organizzazione studentesca "Cambiare rotta" in piazza della Rotonda, nel centro della Capitale. Alcuni studenti reggono uno striscione che porta la scritta, “Stanchi di attendere, soldi a casa, studio e reddito, non alla guerra”, mentre altri prendono la parola al microfono per spiegare le ragioni della protesta. Si presenta così il presidio dell’organizzazione studentesca di sinistra.

Dopo la protesta di alcuni giorni fa dei comitati di Scampia e lo sgombero che fece infuriare la Santa Sede oggi tocca agli universitari. E il Pantheon diventa di fatto la nuova piazza delle proteste. 

I manifestanti

“Siamo qui perché, come abbiamo fatto la scorsa primavera, ci stiamo mobilitando contro il caro affitti e il caro studi, e per gli studentati pubblici”, ha detto Alice, tra le organizzatrici del presidio. “Dopo il vertice di qualche giorno fa a Palazzo Chigi - ha aggiunto - il ministro Bernini ha detto che, con l’approvazione della terza e quarta rata del Pnrr, quei fondi devono essere investiti anche per contrastare il caro studi e il caro affitti. Non devono essere solo belle parole, non ci crediamo, e per questo ci siamo mobilitati già a partire dal 14 settembre, quando siamo andati sotto Disco Lazio”, l'ente regionale che gestisce le case per studenti e in generale tutela il diritto allo studio universitario.

AAA cercasi alloggi

“Bernini ha anche dichiarato - ha aggiunto Alice - che ci sono già 7500 posti alloggio pronti e occupati da studenti. Nel caso degli studentati pubblici, i posti sono stati inaugurati e mai occupati, come nel caso dello studentato dell’Università Roma III Valco di San Paolo. Altri sono privati di lusso, con un costo mensile di minimo di 600 euro a un massimo di 1200 euro, per noi cifra assurda e ridicola. È fondamentale portare avanti la lotta, unico modo con cui abbiamo ottenuto delle risposte. Dal 25 settembre, a Roma e in altri atenei italiano saremo nelle tende per portare avanti la protesta”, ha concluso la studentessa di Cambiare rotta.

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