Reddito di cittadinanza: Regione Lazio “smantella i Centri per l'impiego"

Regione Lazio pubblica due determine con le quali affida ai privati l'accompagnamento to al lavoro. Protesta la Uil

Roma

Roma, “Sono già pubblicate due Determinazioni di Regione Lazio che affidano a privati convenzionati l’attività attualmente offerta dai Centri di formazione, aggiornamento e accompagnamento al lavoro pei i disoccupati.

"Eloquente - affermano i segretari generali di UIL LAZIO e UIL FPL - Alberto Civica e Sandro Bernardini - l’assenza di riscontri alle richieste ufficiali di incontro inviate a più riprese da CGIL, CISL e UIL all'assessore Schiboni con l’obiettivo di lavorare congiuntamente ad una migliore strutturazione dei Centri impiego. Evidente che il mancato ascolto delle parti sociali palesa una precisa volontà tesa al conferimento di risorse a privati, senza i sistemi di controllo adeguati”.

Il nodo della privacy

“Ciò comporta inoltre una mancata tutela della privacy e dei dati degli utenti - proseguono i sindacalisti - Il paradosso è che mentre verso i 160 operatori della partecipata regionale Lazio Crea che da oltre 15 anni lavorano nei Cpi sono stati avanzati dubbi in merito alla privacy, per i nuovi soggetti privati individuati dalle due determinazioni pare non esistano preclusioni alcune al trattamento dei dati, senza tra l’altro aver aperto alcun confronto tra l’Amministrazione e le Organizzazioni sindacali.  Senza considerare che attualmente non vige un sistema normativo in grado di assicurare un appropriato bagaglio professionale e la necessaria qualità operativa di orientatori, che saranno scelti con meccanismi del tutto discrezionali.

Che fine faranno 540 nuove assunzioni

"Infine ci chiediamo che fine farà il concorso per 540 nuove assunzioni indetto da quasi un anno con l’obiettivo del rafforzamento dei Cpi, con le domande già pervenute ed acquisite da mesi.Insomma, nulla di nuovo sotto il sole cocente di luglio: appare ben evidente l’intento di ridurre la portata della attività svolte con le garanzie del modello pubblico nei servizi per il lavoro a vantaggio di un potenziamento della sfera e della presenza del privato. Abbiamo il dovere di chiederci se sia legittimo da un lato, moralmente accettabile dall’altro, che ingenti risorse pubbliche confluiscano nelle casse di qualche soggetto privato, con meccanismi non casualmente sottratti al confronto con le parti sociali. In questa fase diventa dunque determinante il contenuto dell’incontro convocato per il prossimo primo agosto in Regione, dopo il quale, se insoddisfacente, stabiliremo adeguate azioni vertenziali a sostegno dei lavoratori coinvolti e del diritto alla privacy dei destinatari delle misure Gol”. 

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