Regione Lazio, i conti di Rocca non tornano: si prepara la stangata Irpef

La giunta di centrodestra costretta ad aumentare le tasse per ripianare parte del buco lasciato da Zingaretti. La soffiata di Valiani, Ugl

Francesco Rocca
Roma

Poche leggi, anzi quasi nulla e tutte spese già inserite nel bilancio pluriennale di Zingaretti: la svolta di “destra” di Francesco Rocca dopo 8 mesi di governo della Regione Lazio è tutta da inventare: sulla nuova Giunta pesa come un macigno la voragine di bilancio lasciata da Pde 5 Stelle tant'è che già si parla di un nuovo aumento dell'Irpef regionale. E sarà record assoluto di tassazione.

A svelare il piano Rocca per rimettere in ordine i conti è a sorpresa il segretario dell'Ugl Lazio, Armando Valiani che scrive: “Il Fondo taglia tasse non può essere rifinanziato a causa del debito che grava sulla Regione Lazio, di conseguenza, da Gennaio aumenterà l'Irpef e verranno colpiti soprattutto i contribuenti delle fasce medie. Gli stipendi saranno così più bassi con il rischio di mandare l'economia nelle sabbie mobili. Il maxi debito trovato dal governatore Rocca ha reso inevitabile l'aumento nella fascia tra i 15 e i 40 mila euro di reddito, Purtroppo - spiega Valiani - paghiamo ancora lo scotto degli errori fatti in precedenza e sappiamo tutto l'impegno profuso dalla nuova giunta per non innalzare le tasse”.

Il paradosso del centrodestra che aumenta le tasse

Dunque, non solo il centrodestra non diminuirà le tasse, disattendendo una delle principali promesse elettorale, ma dopo l'esame della Corte dei Conti sarà costretto col bilancio 2024 a stangare i cittadini di Roma e del Lazio.

Tra 35 miliardi di bilancio non si trovano 170 milioni

All'appello mancano 170 milioni di euro che Rocca dovrebbe recuperare all'interno di un bilancio da 35 miliardi con una manovra spericolata: a pagare sarà il ceto medio, quello cioè che ogni anno guadagna tra 15 mila e 55 mila euro. Attualmente la tassazione regionale per redditi tra 15 e 28 mila euro è al 2,73% e al 2,93 tra 28 e 55 mila euro. Questo due fasce di reddito dovrebbero passare da gennaio al 3,33% l'aliquota massima prevista per legge. Per Rocca sarà come andare a pescare denaro nell'unico posto possibile e cioè tra i redditi delle classi medio e questo perché con il Lazio “ormai regione povera”, sarà troppo ardito prermere sui redditi sino a 15 mila euro l'anno,graziati da Zingaretti con l'aliquota dell'1,73. E neanche tra i “ricchi” oltre 75 mila euro l'anno perché già all'aliquota massima.

La sconfitta elettorale del Pd si è trasformata in un "biscotto"

Il preventivato aumento regalerà al Lazio il triste record della massima tassazione regionale. Tecnicamente la sconfitta elettorale del centrosinistra si è trasformata nel classico “biscotto” lasciando un'eredità pesantissima. Ma in questa vicenda di debiti e “trappole” non sono solo i conti che non tornano ma anche alcune scelte politiche della nuova gestione piuttosto bizzarre.

Il giallo del dirigente che certifica il buco lasciato e firmato sempre da lui

Sempre rileggendo il giudizio di parifica delle Corte dei Conti dello scorso 29 settembre, appare chiaro che il buco del Lazio è di 170 mln di euro, col debito storico che sale a 28 miliardi. L'uomo che ha firmato i bilanci della gestione Zingaretti è il dirigente del settore Bilancio, Marco Marafini, uno dei tanti sopravvissuti ai 10 anni di Pd e che Rocca e l'assessore Righini hanno anche confermato. Dunque, Marafini ha certificato il bilancio per anni, lo ha discusso alla Corte dei Conti e ha ricalcolato il buco che porta la sua firma e che dalla Corte è stato giudicato “disordinato”. Se non è una scelta politica è un “giallo contabile”.

Regione Lazio, l'eredità di Zingaretti: debito da 170 mln e bilancio critico

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